Non sostenevano gli esami ma gli venivano registrati sugli statini. Con questo sospetto la procura della Repubblica di Cosenza sta setacciando gli statini di circa 800 studenti dell’Università della Calabria. La segnalazione è partita proprio da un’anomalia registrata dal retore dell’ateneo cosentino, Dario Granieri, presso a facoltà di Lettere e Filosofia. Ora i controlli potrebbero estendersi ad altri studenti e altri corsi di laurea, ma il rettore tiene a precisare che l’ateneo è parte lesa e che per il momento non risultano indagati docenti.
L’esposto del rettore, che risale all’8 marzo scorso, ipotizza l’intervento di operatori abilitati che avrebbero accreditato ad alcuni studenti esami mai sostenuti. Uno di questi giovani trovati con lo statino contenente irregolarità, una laureanda, non ha sostenuto l’esame di laurea previsto nei giorni scorsi e non potrà sostenerlo finché non sarà chiarita la sua posizione.
La probabile frode è stata scoperta proprio mentre nella segreteria didattica di Lettere e Filosofia si verificavano gli esami sostenuti dalla studentessa che stava per laurearsi. Gli impiegati hanno verificato che né sul registro del docente della materia d’esame né nel database dell’Unica c’era traccia di un esame che invece dallo statino risultava sostenuto. Il professore in questione, Roberto Biondi, ha peraltro confermato che non appartiene a lui la firma apposta sullo statino segnalando il fatto al preside della facoltà, Raffaele Perrelli.
I controlli potrebbero ora estendersi a ben 5.000 statini dal 2007 ad oggi e il pm Antonio Tridico sta ascoltando gli studenti con i documenti non in regola e alcuni loro colleghi che collaborano con l’università proprio per la registrazione degli esami. Il rettore, nel corso di una conferenza stampa con il preside della facoltà, ha sottolineato il danno di immagine subito dall’ateneo annunciandone la costituzione di parte civile nell’eventuale processo. Un episodio analogo a Palermo si è concluso lo scorso anno con il licenziamento di una dipendente dell’università.