Saltare qualche esame, prendere una “scorciatoia” a un passo dalla laurea, è costato caro a ben tre
dipendenti dell’
Università di
Palermo, alla facoltà di Economia che avevano attribuito illegittimamente a una studentessa laureanda alcuni
esami che non aveva in realtà mai sostenuto.
Ciò che ha reso possibile l'”
inganno“, tuttavia respinto dal personale amministrativo che sostiene di aver lasciato incustodita la propria postazione, è stata la procedura informatica, ormai adottata quasi ovunque negli atenei, che prevedere che ogni studente abbia un proprio
curriculum nei sistemi informatici di ateneo.
A scoprirlo e a denunciare l’accaduto alle autorità, per cui sono state poi avviate le indagini, è stato il personale e il Rettore stesso che ha predisposto controlli incrociati tra le autocertificazioni della studentessa e i verbali d’esame, inesistenti.
Il bilancio è, finora, il
licenziamento della dipendente e la
sospensione di altri due colleghi che avrebbero partecipato e favorito l’accaduto, “provvedimenti adeguati alla gravita’ dei fatti – ha affermato il rettore Lagalla – studenti e famiglie devono sapere che il sistema di controlli incrociati che abbiamo istituito non consente a nessuno di aggirare le procedure e garantisce massima legittimità e trasparenza”.
si possone perdere i verbali ?, è normale che uno studente viene richiamato in segreteria per tornare a firmare i verbali?
Indagare, indagare…e non reprimere la persona a cui è stato sottratto un verbale d’esame. Ci sono tanti mezzi per arrivare alla verità: Vedere se lo studente ha frequentato, se ha la fatto la prova in itinere, se è conosciuto, se il suo percorso è esemplare in tutte le parti, se di buona famiglia, se il tempo intercorso tra gli esami è stato bilanciato…Ci sono altre coincidenze che si possono riscontrare . Per i professori e responsabili non trinceratevi su false posizioni. la verità può venire a galla e potreste ricevere una punizione per omissione o eccesso…