I tagli a corsi, dipartimenti e atenei non sono la soluzione. Gli
studenti non ci stanno sulle ultime
dichiarazioni che la ministra dell’Università e della Ricerca, Mariastella
Gelmini, ha fatto in questi giorni a proposito delle risorse necessarie a rendere realizzabile la riforma del sistema universitario che per ora è stata
rimandata dal Tesoro proprio perché non ci sono i finanziamenti necessari. All’affermazione di Gelmini in merito alla
chiusura di alcuni
atenei, gli studenti del Coordinamento universitario nazionale Link hanno risposto che “sarebbe la prova del fallimento delle politiche di governo”.
Gli studenti sottolineano come la situazione finanziaria poco rosea del sistema universitario non sia una causa di forza maggiore ma il risultato di una serie di
politiche di governo mirate ai
tagli alle casse degli atenei. La riforma dell’università contenuta nel ddl Gelmini, spiegano gli studenti, non si inserisce in un contesto allineato a quello che sta succedendo negli altri Paesi europei e stranieri perché: “l’Italia è l’unico paese Ocse che, negli ultimi 10 anni, ha tagliato gli investimenti sulla
formazione invece che aumentarli” ricordano gli studenti del Coordinamento Link che ancora una volta criticano aspramente le politiche finanziarie del governo chiedendo le dimissioni di Gelmini e Decleva, presidente Crui.