No numero chiuso per lauree umanistiche. Tar stoppa decisione Statale di Milano
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Statale di Milano, il Tar del Lazio boccia il numero chiuso per le lauree umanistiche

da | Mag 2018 | News | 0 commenti

Il numero chiuso per i corsi di laurea dell’area umanistica non si può fare. Lo stop alla decisione della Statale di Milano di porre l’accesso programmato per i corsi di Filosofia, Lettere, Scienze dei Beni culturali, Storia, Lingue e letterature straniere e Scienze umane dell’ambiente, del territorio e del paesaggio è arrivato dal Tar del Lazio. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dall’Unione degli universitari (Udu), dopo aver sospeso nell’agosto scorso i test d’ammissione in via cautelare.

A seguito dell’ordinanza di sospensione del Tar del Lazio, l’ateneo aveva ammesso con riserva tutti gli iscritti ai test, in attesa della decisione definitiva. Decisione che è arrivata martedì scorso. Nel frattempo, tuttavia, è cessata la materia del contendere. La Statale, infatti, ha fatto dietrofront sul numero chiuso per le lauree umanistiche.

Numero chiuso per rispettare il rapporto studenti/docenti

La Statale di Milano aveva deciso di imporre il numero chiuso per i percorsi di studio dell’area umanistica per garantire il rispetto dei parametri fissati dal MIUR per l’accreditamento dei corsi di laurea. In particolare, come sottolineò il rettore Gianluca Vago non appena scattarono le polemiche, l’accesso programmato era stato introdotto per poter rientrare nei limiti fissati per il rapporto tra numero di studenti e numero di docenti.

La spiegazione, tuttavia, non era bastata a convincere le associazioni studentesche. Le quali, fin dal primo annuncio dell’introduzione del numero chiuso, si erano mobilitate affinché il provvedimento fosse ritirato. Fino al ricorso in merito presentato dall’Udu al Tar del Lazio.

La sospensione cautelare e la definitiva bocciatura del numero chiuso

Il Tar Lazio aveva subito disposto la sospensione cautelare dei test d’ammissione con l’ordinanza n. 44782017, del 30 agosto 2017. La Statale aveva, quindi, ammesso con riserva al primo anno tutti gli iscritti alle prove di selezione. Adesso, dopo che gli studenti hanno frequentato un anno di lezioni senza sapere cosa ne sarebbe stato del loro destino, la posizione di tutti è stata regolarizzata. Il Tar ha infatti deciso di accogliere il ricorso dell’Udu.

Il tribunale amministrativo del Lazio, che ha la competenza territoriale perché alla base del procedimento c’è un regolamento del MIUR, ha rilevato che con la modifica del regolamento ministeriale per l’accreditamento dei corsi di laurea intervenuta nel novembre 2017, la necessità del numero chiuso non sussiste più. Gli studenti il cui status finora è rimasto in sospeso, dunque, possono considerarsi matricole a pieno titolo.

A evidenziare come il motivo del contendere fosse venuto meno è stata la stessa Statale. Lo scorso 20 febbraio l’ateneo aveva depositato una memoria nella quale si specificava che la necessità del numero chiuso era sparita a seguito della revisione dei criteri di accreditamento.

La soddisfazione degli studenti

La decisione del Tar del Lazio è stata salutata positivamente dagli studenti. Il coordinatore dell’Udu di Milano, Carlo Dovico, in una nota ha commentato: “Questa sentenza conferma che avevamo ragione, ora l’ateneo riveda seriamente la sua politica sull’accesso”. Soddisfatta anche la coordinatrice nazionale Elisa Marchetti, che ha sottolineato che si tratta di una vittoria importante sia per il presente che per il futuro. “Dopo questa sentenza – ha detto Marchetti – la Statale non potrà più inserire il numero programmato in questi corsi”.

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