Ricerca, scienziati italiani scoprono il "motore" dei tumori
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Columbia University, scoperto il “motore” dei tumori. Alla guida del team di ricercatori c’è un italiano

da | Gen 2018 | News | 0 commenti

siste una sorta di “generatore di energia” che alimenta le cellule cancerose. A identificare per la prima volta questo “motore” dei tumori sono stati i ricercatori di un team della Columbia University di New York (USA). Alla guida del gruppo di scienziati che hanno realizzato questa importantissima scoperta c’è l’italiano Antonio Iavarone, uno dei nostri cervelli in fuga. Insieme a lui hanno lavorato altri brillanti menti tricolori: Anna Lasorella, anche lei della Columbia, Stefano Pagnotta, Luciano Garofano e Luigi Cerulo, che si dividono tra l’ateneo statunitense e l’Università del Sannio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature. La scoperta del “motore” dei tumori consentirà di adottare terapie sempre più mirate, quindi più efficaci, per combattere la malattia.

La scoperta del “motore” dei tumori frutto di uno studio sul glioblastoma

L’esistenza di una sorta di “motore” dei tumori iniziò a essere intuibile nel 2012. In quell’anno Iavarone e Lasorella identificarono una proteina frutto della fusione di altre due proteine, denominate FGFR3-TACC3. Essa non esiste autonomamente in natura e dalle osservazioni effettuate gli scienziati notarono che ha un’azione simile a quella di una droga. Infatti, è in grado non solo di scatenare il tumore e alimentarlo, ma anche di legarlo a sé e renderlo totalmente dipendente. La sua azione, in particolare, fa funzionare i mitocondri delle cellule cancerose. Inizialmente l’azione di tale proteina fu osservata nel glioblastoma, una delle forme più aggressive di cancro cerebrale. Dopo 5 anni di ulteriori studi, è stato possibile dimostrare che la fusione genica da cui ha origine è una delle più frequenti in tutte le forme di tumore.

Già allo studio nuovi farmaci antitumorali

Grazie alla scoperta di questo “motore” dei tumori, sono partite le prime sperimentazioni per mettere a punto terapie più efficaci. In Francia, ad esempio, si stanno già testando farmaci capaci di bloccare la fusione genica che dà origine alla proteina responsabile dell’alimentazione delle cellule maligne.

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