codice etico sant'anna pisa
Il
merito sarà l’unico criterio di promozione a tutti i livelli alla Scuole Superiore
Sant’Anna di Pisa che ha appena varato un
codice etico espressamente dedicato a contrastare il fenomeno dei
nepotismi e favoritismi all’Università. Lo rende noto l’Università pisana che entra a far parte così della cerchia degli atenei italiani che hanno deciso di regolamentare i valori delle proprie politiche attraverso un apposito “codice etico”.
Dopo discussioni, focus grpup e seminari dedicati a cui ha partecipato tutto il personale universitario, inclusi i giovani ricercatori e i precari, il codice etico del Sant’Anna
entra in vigore proprio in questi giorni.
Al centro la promozione del merito, delle differenze, dei giovani. E ancora la
libertà della ricerca da interessi economici e dai meccanismi di raccomandazione. Il
merito diventa così “primario valore costituzionale e quale fondamentale strumento di mobilità sociale, della fertile e permanente intersezione tra formazione e ricerca e della valorizzazione delle differenze” scrive in una nota l’ateneo toscano.
Un codice, quello del Sant’Anna, che non si ferma a considerazioni teoriche ma prevede misure e strumenti volti a contrastare conflitti di interesse e favoritismi. Il codice prevede infatti che il personale accademico sia libero di informare in questi casi il comitato garante, e anche
sanzioni disciplinari.
Inoltre, tutti i ricercatori e i docenti, indipendentemente dallo status giuridico e dalla forma di contratto vengono riconosciuti come “
professionisti“, e particolare importanza è data al lavoro dei giovani che fanno ricerca a cui l’ateneo si impegna di affidare “ruoli di supervisione, responsabilità e coordinamento di progetti”.
L’esigenza di stilare un
codice etico per ogni ateneo che garantisca trasparenza nel reclutamento , è contenuta anche nel disegno di legge sulla riforma dell’università, che lo ancora tra l’altro alla distribuzione dei fondi agli atenei.