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Codice etico e riduzione fondi: ecco come regolamenta gli atenei la nuova Riforma

da | Ott 2009 | News | 3 commenti

Codice etico Riforma Università ottobre 2009

Codice etico Riforma Università ottobre 2009

Un Codice Etico che funga da navigatore per la garanzia di trasparenza nelle assunzioni: sia per i docenti che per il personale amministrativo.

Questo è un altro dei punti di novità che porta il ddl Riforma Università 2009 approvato ieri al Consiglio dei ministri e presto al Senato per percorrere l’iter parlamentare.

Il Codice Etico vigilerà sulle eventuali incompatibilità di parentele per le assunzioni. Il codice di autoregolamentazione inoltre servirà a misurare il livello di “trasparenza” di un ateneo: chi gestirà i fondi in modo poco chiaro sarà penalizzato dal Miur con un minore gettito.

Il ddl Riforma Università 2009 riduce i fondi anche in seguito alle “cattive pagelle” che gli studenti potranno emettere nei confronti dei propri docenti: se un prof è giudicato male dai suoi studenti l’ateneo sarà automaticamente penalizzato.

Tolleranza zero infine per gli atenei in dissesto finanziario: saranno commissariati dal Miur

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alessandro
alessandro
14 anni fa

Più etica, meno fondi: perché il ministro Gelmini mette in contrapposizione le due cose? Il rispetto delle regole dovrebbe essere la base, ma senza un adeguato finanziamento gli atenei rischiano di chiudere e/o di non poter garantire un adeguato livello di didattica e ricerca. L’Italia continuerà ad arrancare nelle classifiche internazionali e questo circolo vizioso non si risolverà mai.

E poi cosa vuol dire “gli studenti potranno dare le pagelle ai docenti”? Ma stiamo scherzando? Un docente particolarmente severo ma bravissimo verrà giudicato “meno bravo” rispetto ad un altro meno brillante ma più “comprensivo”. Mi sembra un’operazione di facciata per l’ennesimo annuncio-spot ad uso e consumo del chiacchiericcio sterile: “le matricole danno i voti ai prof”. Bene, bravi, bis. E intento l’università va in malora.

claudio bruzzese
claudio bruzzese
14 anni fa

il finanziamento pubblico agli atenei e’ la prima causa del marcio. I finanziamenti a pioggia sono quelli che hanno indotto i baroni a cacciare a forza i propri nipoti nel bengodi a vita dei dipartimenti. I fondi l’universita’ dovrebbe soprattutto procacciarseli autonomamente, guadagnandoli. Io sono un ricercatore TD che campa con contratti di ricerca dal ministero della difesa, e ho la coscienza a posto. Non e’ vero che gli studenti premiano i professori scemi e buoni, perche’ ammirano quelli bravi soprattutto se sono severi.

Cosimo
Cosimo
14 anni fa

Caro Alessandro,

la valutazione dei docenti da parte degli studenti si basa su domande standard, del tipo: IL programma è stato esposto in modo chiaro, è stato presente alle lezioni e agli orari di ricevimento… e nn certo ti si chiede se è buono, bello o S… all’esame… Inoltre penalizzando tutto l’ateneo in merito a pagelle negative ricevute da docenti con pochi interessi all’insegnamento forse sarà preso qualche provvedimento in merito. Ad oggi la rappresentanza studentesca nonostante lo stretto rapporto con il Nucleo di Valutazione(organo centrale nell’amministrazione dell’università) non è in grado, oltre ad aizzarsi contro i prof., di far prendere provvedimenti per i soggetti in questione.
Nn possiamo solo criticare…“Non è protestando che si raggiungono i risultati, bensì rimboccandosi le maniche, lavorando e cercando non solo di lamentarsi ma di comprendere i problemi e offrire soluzioni”. (M. Gelimini)