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I giovani e la crisi: ecco cosa dovrebbe fare l’Università

da | Apr 2010 | News | 1 commento

Per aiutare i giovani a sopravvivere alla crisi economica le università dovrebbero stipulare accordi con le aziende affinché vengano selezionati i laureati più meritevoli. Così ha risposto la maggior parte degli utenti al sondaggio pubblicato dalla redazione di Universita.it il mese scorso, dopo lo sconfortante scenario emerso dalla pubblicazione dell’ultimo rapporto di Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani.
Alla domanda “Cosa dovrebbe fare l’università per attutire il peso della crisi sui giovani?”, infatti, il 34 per cento degli utenti che hanno partecipato ha privilegiato la soluzione della connessione diretta e meritocratica tra atenei e aziende. Quasi il 32 per cento, invece, ha risposto che per aiutare i giovani le università dovrebbero promuovere solo le esperienze di stage effettivamente utili ad un inserimento nel mondo del lavoro, cosa che – sappiamo bene – molto spesso non accade, come ha dimostrato per ultimo il caso degli stage da commessi all’Orientale di Napoli.
Il 23,4 per cento degli utenti vorrebbe invece che fosse dato meno spazio ai percorsi iper-specialistici che non sono richiesti dall’attuale mercato del lavoro, cosa che è stata confermata proprio ieri dal referto della Corte dei Conti sul sistema universitario che ha letteralmente bocciato la riforma delle lauree brevi.
Solo un 10,7 per cento, infine, ha appoggiato la possibilità di agevolare gli studenti fuori corso per adattarsi alla crisi occupazionale, come ad esempio è avvenuto all’Università di Tokio “Aoyama Gakuin” che ha deciso di concedere ai laureandi di rimanere per un altro anno all’università, pagando una retta dimezzata in attesa di tempi migliori.

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Alessia
Alessia
14 anni fa

Mi sembra un discorso troppo di parte il fatto che le università si mettano d’ accordo con le aziende per assumere i più meritevoli.
Intanto bisognerebbe capire cosa significa meritevole? il fatto di essere stati i cocchi dei professori?
Poi meritevole di cosa? bisogna vedere i piani di studio, gli esami che si sono fatti all’ università, vale più un 18 su una materia importante e difficile che un 30 di una cavolata.
Quindi scendere a guardare le singole materie studiate all’ università guardando il piano di studi, secondo una mia opinione ovviamente.
Il risultato della corte dei conti invece mi sembra importante, ed io la interpreterei così:
non ritornare ai corsi di 5 anni, ma fare bene 3 anni ed eliminare i due successivi.
Mica dobbiamo formare degli scienziati, basterebbe fare 3 anni, 15-17 esami importanti fatti bene e basta.
Una mia opinione.