Università di Modena e Reggio Emilia, lavagna interattiva per studenti disabili
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Unimore, la lavagna interattiva aiuta gli studenti disabili

da | Lug 2011 | News | 0 commenti

L’Università di Modena e Reggio Emilia è il primo ateneo italiano ad aver introdotto la lavagna interattiva multimediale per favorire l’inclusione scolastica delle persone diversamente abili. Il progetto è stato considerato dal ministero dell’Istruzione tra i cinque più innovativi in Italia e per questo cofinanziato. Purtroppo però l’ateneo emiliano rimane un caso isolato nonostante una legge (la 17 del 1999) imponga alle università di favorire l’integrazione dei ragazzi con disabilità.

L’ateneo di Reggio Emilia ha deciso di dotarsi di una struttura stabile ed organizzata per i duecento studenti disabili attualmente iscritti e per quelli che si immatricoleranno in futuro. Le lavagne interattive consentono infatti una didattica multimodale, in grado di rivolgersi a studenti con diverse tipologie di deficit. Superano le barriere architettoniche grazie a un funzionale sistema per scaricare le lezioni in formato video, ma danno anche la possibilità a chi non si può muovere di seguire le lezioni “in diretta” e interagire con il docente in videoconferenza.

Attualmente l’ateneo è dotato di trentuno lavagne installate in dodici delle sue tredici facoltà. L’Università ha ovviamente organizzato corsi di formazione per il personale tecnico, i coordinatori didattici e in seguito anche per tutti i docenti, in modo da introdurli all’uso dello strumento.

Questo permetterà di seguire le lezioni non solo ai giovani diversamente abili anche a quelli malati o ospedalizzati. Inoltre, le lavagne vengono collegate a maxischermi presenti nelle aule, così che anche chi è seduto in fondo riesca a seguire meglio la lezione, fornendo così un servizio utile a tutti gli studenti. In più, l’Università di Modena e Reggio Emilia si mostra all’avanguardia anche integrando le tecnologie usate comunemente dagli studenti, come gli smartphone o i tablet, con software per l’apprendimento collaborativo.

Un progetto partito da poco ma che dà già i suoi frutti: oltre a una migliore integrazione dei disabili è già stato riscontrato un miglioramento in termini di apprendimento da parte di tutti gli studenti.

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