Ha incassato il primo “via libera” il ddl stabilità, ex-finanziaria, approvato dalla Commission Bilancio dopo il maxi-emendamento del governo da più di 5 miliardi e mezzo, frutto di un negoziato tra le parti politiche che hanno approvato un provvedimento inizialmente “blindato”. Passerà così martedì prossimo alla Camera il ddl che definisce lo stanziamento dei fondi per l’università e la ricerca.
Secondo il disegno di legge sarà destinato alle università circa un miliardo di euro, come aveva anticipato il Ministro Tremonti, di cui 800 milioni al fondo ordinario dell’università (FFO), 100 milioni per quello che è stato definito “voucher fiscale”, ovvero un credito d’imposta destinato al mondo imprenditoriale, per favorire le aziende che investono nella ricerca e nello sviluppo affidandosi a atenei o Enti Pubblici di Ricerca.
Sulla scia delle proteste di questi giorni contro i tagli alle borse di studio, arriva poi la notizia di 100 milioni di euro destinati a prestiti d’onore e borse di studio per studenti. Ad aggiungere a queste quote ci sono poi altri 25 milioni che andrebbero nelle casse degli atenei privati.
Numeri che il Ministro dell’Università Gelmini ritiene “sufficienti per far fronte alle spese ordinarie, al piano di assunzione triennale per i ricercatori e per garantire il diritto allo studio”, sottolineando che, se fossero confermate, “permetterebbero di gestire l’ordinaria amministrazione e il diritto allo studio”.
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