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Università di Torino, viaggio della memoria ad Auschwitz per gli studenti

da | Gen 2017 | News | 0 commenti

Un viaggio della memoria ad Auschwitz per non dimenticare l’orrore dei campi di concentramento. Per la prima volta anche l’Università di Torino ha deciso di organizzare un’iniziativa analoga a quella che annualmente coinvolge gli studenti di molte scuole superiori italiane. Così, dal 10 al 16 febbraio prossimi, trentacinque iscritti dell’ateneo piemontese partiranno in treno alla volta del lager nazista. È

Il viaggio della memoria ad Auschwitz è solo l’ultima tappa di un percorso che è partito da lontano. Gli studenti sono stati preparati con una serie di seminari dal titolo “Costruire memoria”. Il progetto, che si chiama “Promemoria Auschwitz” ed è stato portato avanti con la collaborazione del collettivo Studenti Indipendenti, è stato molto apprezzato, tanto che erano arrivate oltre 300 domande di partecipazione e si è resa necessaria una selezione basata sulle lettere motivazionali. Sono state in particolare le ragazze a rispondere al bando e le richieste sono giunte da studenti dei più diversi corsi di laurea. Non solo da quelli dell’area umanistica, come ci si sarebbe potuti attendere, ma pure dagli iscritti a Economia, Medicina o a percorsi di studio di tipo tecnico-scientifico.

Sul progetto l’Università di Torino ha investito 10mila euro, per coprire la gran parte delle spese per il viaggio della memoria ad Auschwitz. Gli studenti hanno dovuto pagare una quota di 150 euro ciascuno, tranne cinque di loro, che parteciperanno totalmente a proprie spese. I posti banditi, infatti, erano solo trenta.

L’Università di Torino è il primo ateneo italiano ad aderire al viaggio della memoria ad Auschwitz, che solitamente viene effettuato esclusivamente le scuole superiori. Per il futuro l’obiettivo è quello di coinvolgere altre università cittadine, come il Politecnico, e la speranza è che sempre più atenei seguano l’esempio per tenere costantemente viva la memoria della Shoah nelle generazioni più giovani. E così non dimenticare, anche quando gli ultimi testimoni della crudeltà nazista saranno scomparsi.

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