università l'aquila: un anno dopo il sisma
Una triste data quella che ricorre oggi, il primo anniversario del
terremoto del 6 aprile 2009 che colpì duramente la popolazione abruzzese. Una tragedia che ha lasciato segni profondi sul territorio, a partire dal capoluogo, L’Aquila, città universitaria completamente rasa al suolo dal sisma della primavera scorsa e che oggi ricorda le vittime dedicando a loro e alla ricostruzione una
giornata nei luoghi universitari.
Un anno dopo il sisma, proprio dall’
Università dell’Aquila parte lo sforzo di ricostruire non solo le città e i servizi, ma anche e soprattutto lo spirito degli abitanti di questi posti, le cui vite a distanza di un anno appaiono completamente cambiate, ma che pure continuano. Tra questi, ci sono i giovani
studenti aquilani e i fuori sede, che negli scorsi dodici mesi hanno resistito alla tentazione di scappare, di abbandonare quei luoghi ancora pieni di sofferenza per quello che prima c’era e ora non c’è, ma soprattutto di rabbia per quello che si sarebbe potuto evitare.
Oggi dalle 9.30 alle 16.30 nell’aula magna dell’
Università dell’Aquila si svolge il
convegno “
L’Aquila e il suo ateneo. Un anno dopo il sisma“, dedicato alla ricostruzione della vita universitaria a partire dai suoi luoghi e dalle strutture colpite dal terremoto. Si parlerà del ruolo cruciale che l’università ha svolto a livello della ricostruzione del tessuto sociale in questi mesi, ma anche del futuro dei giovani studenti aquilani.
L’ateneo organizza inoltre un
concerto in memoria delle
giovani vittime rimaste sotto le macerie, otto delle quali hanno perso la vita per il
crollo della Casa dello Studente dell’Aquila. Vicenda sulla quale è in corso un’indagine giudiziaria per stabilire le responsabilità umane coinvolte nel cedimento della struttura, all’interno della quale l’
Università si è costituita parte civile e per cui è prevista un udienza preliminare il prossimo
28 maggio.
“Per noi tutti i giorni è il 6 aprile 2009” ha voluto sottolineare la settimana scorsa
Antonietta Centofanti, portavoce del Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, che ha ricordato come ogni sei del mese i familiari dei giovani scomparsi sotto le macerie siano scesi in piazza per la
fiaccolata mensile di commemorazione, soprattutto per chiedere giustizia.