Non c’è il due senza il tre, pare, e in Valle d’Aosta l’adagio si applica ora anche ai titoli accademici. Se la doppia laurea, conferita da due università in due paesi diversi attraverso un programma di studi congiunto, è ormai un’opportunità diffusa in moltissimi atenei italiani, l’Università della Valle d’Aosta è andata oltre mettendo a punto un “progetto tri-nazionale”, nell’ambito del percorso di studi italo-francese in Lingue e comunicazione per il territorio, l’impresa e il turismo in collaborazione con l’Université de Savoie.
I primi tri-laureati saranno proclamati già il prossimo 15 marzo, quando due studenti dell’ateneo valdostano otterranno contestualmente un diplôme francese, una laurea italiana e un bachelor of arts britannico. Grazie agli accordi stipulati nel 2007 con l’Università di Coventry, infatti, gli studenti italiani che seguono il percorso della doppia laurea Chambéry-Aosta, che non presenta alcuno sbarramento di numero chiuso, possono optare per un’opportunità aggiuntiva: un anno supplementare in Gran Bretagna per conseguire, oltre ai due diplomi di laurea italiano e francese, un terzo titolo britannico di pari livello.
Una formula assolutamente innovativa nel panorama italiano delle facoltà di lingue, ma anche in Europa, dove l’originale proposta formativa presentata di recente al salone parigino “Expolangues 2011” ha incassato notevole interesse a livello internazionale. Prova ne è la presenza tra gli iscritti al corso di laurea italo-francese di molti studenti provenienti da altre regioni d’Italia e anche da Paesi stranieri.
Al momento il triplo diploma può essere conseguito attraverso un anno supplementare di frequenza all’Università di Coventry, che comincia nell’anno accademico successivo all’ultimo anno di frequenza del doppio diploma (secondo una formula 3+1), ma l’ateneo valdostano sta studiando una soluzione che consenta agli studenti di conseguire i tre titoli nei tre anni accademici regolari, da svolgersi il primo ad Aosta, il secondo a Chambéry, il terzo a Coventry. Ulteriori info sul sito www.unichao.eu.