Scontri davanti rettorato Università di Torino tra no-Expo e polizia
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Manifestanti no-Expo, scontri con la polizia davanti al rettorato dell’Università di Torino

da | Apr 2015 | News | 0 commenti

Dopo il caso amianto, gli scontri tra polizia e studenti no-Expo. Sembra non esserci pace in questi giorni per l’Università di Torino, che deve gestire la chiusura di Palazzo Nuovo per la bonifica dalla fibra killer e adesso si trova a fare i conti anche con le proteste dei militanti che vogliono boicottare l’esposizione universale che aprirà a Milano il 1° maggio prossimo. Nel pomeriggio, in via Verdi, davanti al rettorato dell’ateneo, ci sono stati tafferugli tra un gruppo di manifestanti che voleva allestire una mostra fotografica contro Expo 2015 nel cortile dell’edificio e le forze dell’ordine.

A far salire la tensione è stato il rifiuto del rettore Gianmaria Ajani di incontrare gli studenti no-Expo, che gli chiedevano anche chiarimenti sulla vicenda dell’amianto nella sede di Palazzo Nuovo, situata a poche centinaia di metri dal rettorato, chiusa dal 17 aprile scorso affinché si possa procedere alla bonifica delle aree contaminate dalla pericolosissima sostanza.

Dopo la mancata autorizzazione ad allestire la mostra fotografica all’interno dell’atrio del rettorato, i poliziotti hanno protetto l’ingresso dello stesso formando un cordone di protezione e montando delle grate che impedissero gli studenti no-Expo di passare. A quel punto la situazione ha iniziato a scaldarsi e da parte dei manifestanti sono iniziati a volare insulti e qualche uovo all’indirizzo degli agenti. I quali, per tutta risposta, hanno dato il via a una carica con scudi e manganelli andata avanti per qualche centinaio di metri. Il bilancio degli scontri di questo pomeriggio è di sei fermati tra gli studenti no-Expo.

L’episodio odierno si inscrive in un quadro già di per sé abbastanza incandescente e lascia presagire nuove future tensioni. A giudicare dalle pesantissime accuse che il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello – titolare dell’inchiesta – ha rivolto ad Ajani in merito alla questione dell’amianto di Palazzo Nuovo, infatti, c’è da scommettere che le manifestazioni non si fermeranno qui. Secondo il magistrato, il rettore – pur a conoscenza della presenza della pericolosa sostanza – avrebbe agito in maniera negligente, ignorando colpevolmente il problema.

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