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Pisa, 12 intossicati per uno scoppio all’università

da | Dic 2010 | News | 0 commenti

pisa intossicati
Dieci persone finite in ospedale e altre due soccorse e subito rimandate a casa. Pesante il bilancio di una piccola esplosione avvenuta ieri nei laboratori della facoltà di Ingegneria di Pisa. A causare l’incidente il contatto accidentale con l’acqua di un flacone contenente litio. La sostanza, fortunatamente in quantità ridotta, ha sviluppato idrogeno e un gas urticante che sensibilizza le vie respiratorie.
L’altro elemento che ha tutto sommato evitato un bilancio ben più grave è la scarsa presenza di studenti e personale nei locali dell’ateneo a causa delle festività natalizie. Normalmente il secondo piano del Polo C, una palazzina di quattro piani che ospita il dipartimento di Ingegneria meccanica, nucleare e della produzione a quell’ora, le 16,30 circa, è molto affollato.

Per accertare cause e circostante dell’incidente indagano i carabinieri coordinati dalla procura della Repubblica di Pisa. Per ora si sa che la il piccolo quantitativo di litio è venuto a contatto con l’acqua mentre un tecnico lo spostava, conservato in un barattolo, da un laboratorio all’altro. L’uomo, infatti, si è recato in bagno portando con sé il flacone che poi è caduto accidentalmente in acqua.
Da lì la propagazione della sostanza gassosa prima nella toilette e poi sulle scale dell’edificio. Lo stesso tecnico, poi ricoverato con ustioni al volto e alle mani, ha lanciato immediatamente l’allarme e tutti gli operatori sono corsi in strada, tranne quelli dei piani superiori, rimasti intrappolati e liberati solo a seguito dell’intervento dei vigili del fuoco.
Sono due oltre all’operatore le persone non ancora dimesse dall’ospedale Cisanello di Pisa, ma anche per loro le dimissioni si attendono a giorni.
Oggi, dopo che i locali sono stati areati, l’attività nel laboratorio e negli spazi della facoltà è ripresa normalmente. Tanto lo spavento, ma ora è tutto sotto controllo, rassicurano dall’ateneo pisano. Restano da chiarire i motivi del gesto imprudente da parte dell’operatore, sessantenne molto esperto e da anni a contatto con il litio e altre sostanze radioattive.

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