Il fenomeno della disoccupazione nei giovani 2009
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Crisi, a pagarne le conseguenze sono i giovani

da | Nov 2009 | News | 0 commenti

Disoccupazione giovani

Secondo i dati Istat da poco resi pubblici, è confermato che a pagare le conseguenze della recessione che ha colpito il paese nell’ultimo anno, sono più di tutti i giovani dai 15 e 24 anni, tagliati fuori dal mercato del lavoro, e aggrediti dal fenomeno della disoccupazione.

Il fenomeno della disoccupazione ha subito un peggioramento, cosa ancora più incredibile a dirsi, nelle regioni del centro Italia. Ovviamente il mezzogiorno resta il territorio più colpito in assoluto, ma se si prende in considerazione la fascia di età dei giovani, quelli appunto dai 15 ai 24 anni, la media nazionale evidenzia proprio un aumento della disoccupazione nelle regioni centrali.

Come riporta l’articolo pubblicato su Repubblica.it, alla fine del secondo trimestre, vale a dire a giugno di quest’anno, il tasso di disoccupazione è arrivato al 24%. Ma cosa vuole dire in pratica? Quasi un giovane studente su quattro è in cerca di lavoro. Stesso discorso vale anche per la fascia di età più alta, quelli dai 25 ai 34 anni, dove però rispetto ai “giovanissimi” hanno perso solo due punti.

I dati poi parlano anche di una differenza tra maschi e femmine. Se infatti il tasso disoccupazione per i ragazzi è cresciuto del 4,2%, quello delle ragazze è salito di poco più della metà, vale a dire +2,5%.

Il quadro non è certo roseo come anche di conseguenza gli umori degli italiani e dei giovani, i diretti interessati, i quali più di tutti in Europa non credono nel lavoro.

Tra le opinioni raccolte poi emerge una forte critica alla politica e alle misure legislative, portate avanti negli ultimi dieci anni. Di fatto c’è stato infatti un progressivo aumento del lavoro precario, spacciato spesso per lavoro “flessibile”, che ha portato ad un indebolimento delle possibilità di occupazione e dall’altra parte ad un rafforzamento delle imprese che possono, potendo scegliere, non assumere come di fatto avviene.

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