caro-affitti matricole 2010
Tra
caro-affitti e contratti in nero si prospettano settimane difficili per le
matricole che decidono di iscriversi all’università fuori dalla città di residenza. Gli studenti fuori sede, circa un terzo degli universitari italiani stando all’ultima indagine Sunia, si trovano infatti proprio in queste settimane alle prese con
bacheche e annunci per la ricerca di un posto letto o di una stanza nella città universitaria che hanno scelto. Una ricerca che purtroppo scoraggia molti perché di fatto gli affitti sono insostenibilmente cari oltre che soggetti all’assenza totale di regole e tutele del mercato nero.
Le
città più care restano sicuramente
Roma e
Milano dove si riscontrano i prezzi più alti soprattutto nelle zone residenziali adiacenti agli atenei privati. È il caso ad esempio della zona tra corso Trieste, via Nomentana e Piazza Bologna a Roma – da cui è più facile raggiungere la Luiss – o anche dei Navigli a Milano, vicini a Iulm, Bocconi e Cattolica.
Stando ai dati diffusi dall’ultima
indagine Sunia, il sindacato degli inquilini, per un posto letto servono in media da 400 a 500 euro al mese a Milano e da 300 a
400 euro a
Roma. Per una camera l’impresa si fa più ardua, a
Milano uno studente fuori sede deve pagare dai 500 ai
700 euro mensili, a Roma dai 450 ai
600 euro. Difficilmente si scende sotto questi prezzi, e se si scende lo si fa “a determinate condizioni”, quindi con spese aggiuntive a carico dell’inquilino, oppure in situazioni poco agevoli come l’eccessiva distanza dalla facoltà, zone poco servite, case sovrappopolate di studenti, contratti non registrati.
Ma anche le altre grandi città non sono immuni al caro-affitti. E comunque per un
posto letto difficilmente si scende al di sotto dei
300 euro e per una camera se ne spendono sempre almeno 400/450. Il costo della sistemazione per i fuori sede è equivalente a
Firenze e
Napoli – dai 350 ai 400 euro per un posto letto e dai 500 ai 650 per la camera -, leggermente più economica
Bologna dove il posto letto oscilla tra i 300 e i 350 euro e la camera tra i 400 e i 500 euro.
In
città più piccole, ovviamente, i costi sono minori se paragonati con le grandi, ma si registrano comunque aumenti dovuti anche alle conseguenze del mercato in nero che colpisce non solo gli studenti extracomunitari ma anche quelli italiani. Per entrambi contratti non registrati e
sub-affitti sono all’ordine del giorno, con tutto quello che ne deriva dal punto di vista della ricattabilità.
Per arginare il fenomeno sempre più diffuso degli
affitti in nero e per agevolare gli studenti fuori sede in alcune città stanno nascendo iniziative volte a promuovere la regolarizzazione dei contratti d’affitto, come a
Bologna dov’è stato attivato uno
sportello dedicato, oppure agevolazioni per studenti che decidono per l’affitto in regola, come in Toscana dove ai fuori sede è offerto gratis il servizio sanitario. A
Roma, è da poco partita invece un’
iniziativa per i fuori sede figli di dipendenti pubblici che dà la possibilità agli studenti di essere ospitati da un pensionato Inpdap in cambio di un compenso minimo.