Almalaurea: studiare o lavorare?
Studiare e lavorare contemporaneamente è una scelta coraggiosa e un modo per vivere gli anni universitari rispettando le proprie esigenze e progettualità. Almalaurea ha scelto di analizzare l’esperienza degli studenti lavoratori nello studio sul
profili dei laureati di Almalaurea nel 2009.
Ai fini dell’analisi del rapporto di
Almalaurea la prima definizione da chiarire è la differenza tra
lavoratori-studenti e
studenti-lavoratori.
Si considerano
studenti-lavoratori tutti i laureati che hanno avuto esperienze lavorative durante il corso di studi (per lo più saltuarie), mentre per
lavoratori-studenti si intendono i laureati che hanno avuto un rapporto di lavoro continuativo a tempo pieno per almeno la metà del percorso universitario.
Nel rapporto di Almalaurea le percentuali che rappresentano queste due categorie dimostrano che è molto difficile mantenere un lavoro continuativo a tempo pieno durante gli studi, i lavoratori-studenti nel 2008 sono circa il 10% contro il 64% degli
studenti-lavoratori. L’impegno universitario con quello lavorativo non sempre riescono a convivere perché è complicato
conciliare la frequenza alle lezioni e partecipazione alla vita universitaria con l’orario e le responsabilità del lavoro.
Un fattore che influisce sulla scelta di lavorare durante l’università è l’
origine sociale del laureato, ovvero le caratteristiche socio culturali della famiglia. Se i genitori posseggono come titolo di studio una laurea e appartengono ad una classe medio-alta, le esperienze lavorative del laureato saranno inesistenti o insignificanti. Viceversa, se la famiglia è composta da diplomati e appartiene ad una classe medio-bassa, il laureato può, con più facilità, diventare un lavoratore-studente o uno studente-lavoratore.
Studiare e lavorare sono entrambe attività che richiedono un grande impegno e sforzo, tutto dipende dalla volontà e dalle esigenze dello studente e ovviamente dal contesto socioculturale della famiglia.