Le Nazioni Unite hanno dichiarato il
2010 anno internazionale della
biodiversità. Proprio quest’anno scade infatti il
conto alla rovescia fissato a livello internazionale per salvare la biodiversità del pianeta e mettere la natura alla base della vita.
Diventa importante, allora, la
sfida per la ricerca e cresce la responsabilità che tutte le
università del mondo sono chiamate ad assumersi prendendo parte a progetti che riducano la perdita di biodiversità tra specie, ecosistemi e risorse naturali.
Tra gli oltre 900 partner che aderiscono all’anno internazionale della biodiversità, ci sono anche
21 istituti accademici tra cui l’Università di
Santiago, l’Università di
Lisbona, il Politecnico di
Torino, la Swiss Academy of Sciences, la Tallinn University of Technology (Estonia) e la Chubu University (Giappone).
In cima alla lista degli
obiettivi da raggiungere nel 2010 c’è sicuramente quello di aumentare la consapevolezza dell’importanza della
conservazione della biodiversità per il benessere umano, e di rendere visibile il
valore economico reale della biodiversità per tutti. In secondo luogo si tratterà di trovare gli
strumenti adeguati per la conservazione della biodiversità, questo sarà possibile solo con il contributo degli enti di ricerca e delle
università che già da ora hanno ampliato l’offerta formativa inserendo corsi interamente dedicati alla biodiversità.
Inoltre, avendo assunto la questione una rilevanza internazionale soprattutto all’interno della comunità scientifica, le università che decideranno di avviare
progetti di ricerca dedicati alla biodiversità saranno sicuramente avvantaggiate nel ricevere finanziamenti.
L’
anno internazionale della biodiversità sarà inaugurato ufficialmente a
Berlino l’
11 gennaio. Nei mesi successivi seguiranno una serie di iniziative e incontri organizzati dall’
Iucn, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.