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Quanto è importate avere una laurea in Italia?

da | Lug 2022 | Lavoro, Università | 0 commenti

AlmaLaurea, con la sua indagine sulla situazione occupazionale dei laureati, dimostra che vale ancora la pena prendere una laurea in Italia.

L’indagine ha coinvolto la bellezza di 660 mila studenti di 76 atenei diversi (il 90% dei laureati in Italia) e dimostra che il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo è pari al 74,5% per i laureati di primo livello e 74,6% per quelli di secondo livello.

Quanti laureati trovano lavoro in Italia?

Grazie al rapporto di AlmaLaurea, possiamo stabilire che il tasso di occupazione dei giovani neo-laureati è in miglioramento.

Nel 2021, infatti, il trend non è stato positivo solo rispetto all’anno precedente, in cui il mercato del lavoro è stato arrestato dagli effetti della pandemia, ma anche rispetto al 2019, quando la situazione economica risultava essere più stabile.

I miglioramenti sono visibili soprattutto per la fascia dei laureati di secondo livello. Infatti, per loro c’è stato un incremento del tasso occupazionale del 2,9% rispetto al 2019.

Non male comunque anche per i laureati di primo livello: il tasso di occupazione è aumentato dello 0,4%. Non è un incremento troppo significativo, ma sicuramente meglio di niente.

In ogni caso, vale la pena evidenziare che, seppur lenti, ci sono dei miglioramenti anche per chi cerca lavoro a 3 o 5 anni dal conseguimento del titolo.

Chi trova più lavoro dopo la laurea in Italia?

Tralasciando per un momento le lauree che sono maggiormente richieste dal mondo del lavoro in Italia, possiamo porre l’accento su altri fattori che risultano determinanti per trovare un lavoro in minor tempo possibile.

Per quanto riguarda il titolo di studio, si potrebbe dire che i giovani che hanno una laurea magistrale di secondo livello (magistrale biennale o magistrale a ciclo unico) hanno il 27,4% di probabilità in più di trovare un lavoro a un anno dal conseguimento del titolo rispetto a i laureati di primo livello.

Un dato significativo riguarda anche le questioni di genere. Purtroppo, infatti, si conferma ancora una volta che gli uomini hanno il 12,8% in più di probabilità di essere occupati rispetto alle donne.

Come ci si potrebbe banalmente aspettare, anche le condizioni geografiche sono determinanti in questo contesto. I laureati del Nord, ha il 35,9% in più di probabilità di trovare un lavoro dopo la laurea rispetto agli studenti del Sud.

Inoltre, un dato curioso, potrebbe essere quello che determina un aumento delle probabilità di occupazione del 5,6% per chi ha studiato fuori dalla provincia di appartenenza.

Chiaramente, anche il rendimento durante il percorso di studi risulta una variabile determinante. Coloro che hanno avuto un rendimento più profittevole rispetto alla media del loro gruppo di appartenenza hanno il 17,4% di probabilità in più di trovare lavoro a un anno dalla fine degli studi.

Altro punto fondamentale: l’esperienza lavorativa. In questo contesto, gli studenti che hanno accostato un periodo lavorativo al proprio percorso di studi hanno dal 35,1 al 43,2% di possibilità in più di essere assunti.

Per chi magari non ha avuto la possibilità di portare avanti un lavoro durante gli studi, possiamo dire che, comunque, chi ha svolto dei tirocini curriculari ha un vantaggio del 7,6%.

Evidentemente, i datori di lavoro prendono anche molto in considerazione

  • le esperienze all’estero;
  • la capacità nell’utilizzo degli strumenti informatici.

Quanto guadagna un laureato in Italia?

Nel 2021 il tasso di retribuzione è aumentato rispetto a quello del 2019 (+9,1% per i laureati di primo livello e +7,7% per quelli di secondo livello).

In media si stima che un laureato, a un anno dal conseguimento del titolo, guadagni circa 1.340 euro netti al mese.

I laureati di secondo livello, dal canto loro, a parità di condizioni guadagnano più o meno, in media, 1.400 euro. Quelli che hanno conseguito una laurea magistrale a ciclo unico, a un anno dalla laurea, percepiscono in media 1.589 euro.

Tuttavia, anche per quanto riguarda la retribuzione, ci sono dei fattori che contribuiscono ad alterare determinati dati.

Anche qui, il guadagno netto al mese dipende da

  • settore disciplinare nel quale si è conseguita la laurea;
  • genere: gli uomini in media percepiscono 91 euro al mese in più rispetto alle donne;
  • località geografica: chi lavora al Nord guadagna in media 102 euro netti in più rispetto al Sud, mentre chi lavora nel centro Italia, rispetto al Mezzogiorno, guadagna circa 51 euro mensili in più. Addirittura, chi lavora all’estero, percepisce una media di 500 euro in più rispetto a chi lavora ne sud Italia;

Quali sono le lauree più ricercate in Italia?

Vediamo adesso quali sono le lauree con cui si ha più probabilità di essere assunti in Italia.

Secondo un’ulteriore indagine svolta da AlmaLaurea, le lauree più richieste sono quelle nei seguenti settori disciplinari:

  1. informatica e tecnologie ICT (con tasso di occupazione del 95,6%);
  2. Ingegneria industriale e dell’informazione (con tasso di occupazione del 94,8%);
  3. Architettura e Ingegneria civile (con tasso di occupazione del 93,6%);
  4. economici (con tasso di occupazione del 91,6%);
  5. scientifici (con tasso di occupazione dell’89,4%);
  6. agrario-forestale (con tasso di occupazione dell’87,7%);
  7. medico-sanitario (con tasso di occupazione dell’87,7%);
  8. Scienze motorie e sportive (con tasso di occupazione dell’87,6%);
  9. linguistico (con tasso di occupazione dell’85,9%);
  10. psicologico (con tasso di occupazione dell’85,5%);
  11. politico-sociale e comunicazione (con tasso di occupazione dell’84,3%);
  12. letterario-umanistico (con tasso di occupazione dell’82,8%);
  13. Arte e design (con tasso di occupazione dell’81,2%);
  14. Educazione e formazione (con tasso di occupazione dell’80,9%).

Da specificare che i dati sono stati raccolti basandosi su interviste fatte a laureati magistrali biennali del 2016 dopo cinque anni dal conseguimento del titolo.

Per quanto riguarda i laureati magistrali a ciclo unico, le lauree più promettenti sono quelle del settore

  1. medico-farmaceutico (con tasso di occupazione del 92,9%);
  2. Architettura e ingegneria civile (con tasso di occupazione del 92%);
  3. veterinario (con tasso di occupazione del 91,9%);
  4. educazione e formazione (con tasso di occupazione dell’88%);
  5. giuridico (con tasso di occupazione dell’81,2%).

Con quali lauree si guadagna di più in Italia?

Prendendo in considerazione le stesse modalità di ricerca dei dati elencate sopra, possiamo dire che le lauree (magistrali biennali) con le quali si guadagna di più in Italia sono quelle conseguite nei settori

  1. Ingegneria industriale e dell’informazione (in medi 1.893 euro);
  2. Informatica e tecnologie ICT (in media 1.851 euro);
  3. economico (in media 1.706 euro);
  4. architettura e ingegneria civile (in media 1.680 euro);
  5. scientifico (in media 1.625 euro);
  6. politico-sociale e comunicazione (in media 1.564 euro);
  7. agrario-forestale (in media 1.534 euro);
  8. medico-sanitario (in media 1.534 euro);
  9. linguistico (in media 1.449 euro);
  10. arte e design (in media 1.409 euro);
  11. scienze motorie e sportive (in media 1.407 euro);
  12. letterario-umanistico (in media 1.399 euro);
  13. psicologico (in media 1.331 euro);
  14. educazione e formazione (in media 1.306 euro).

Per quanto riguarda le lauree magistrali a ciclo unico, quelle più pagate appartengono al settore

  1. medico-farmaceutico (in media 1.898 euro);
  2. veterinario (in media 1.774 euro);
  3. architettura e ingegneria civile (in media 1.643 euro);
  4. giuridico (in media 1.619 euro);
  5. educazione e formazione (in media 1.404 euro).

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