Ministro Giannini: "Presto riforma anche per università e ricerca"
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Giannini: “Dopo la riforma della scuola, si passa a università e ricerca”

da | Set 2014 | News | 0 commenti

Dopo essersi concentrato sulla scuola, il governo Renzi ha intenzione di varare una riforma anche per università e ricerca. L’ha annunciato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini intervenendo alla festa del Pd ‘Saperi 2.0’, tenutasi a Orvieto. Il presidente del Consiglio, del resto, ha sempre sottolineato l’importanza di rilanciare il sistema dell’istruzione in Italia, un settore strategico per ridare competitività al Paese.

Dopo aver messo la scuola al centro del dibattito della società, il governo vorrebbe ottenere lo stesso risultato anche per università e ricerca. “È un impegno del governo occuparsi anche di istruzione superiore e di ricerca, con un metodo di rigorosa analisi dell’esistente, e di prospettiva, delle soluzioni per il futuro”, ha chiarito il ministro Giannini. La riforma che l’esecutivo ha in mente affronterà una serie di problemi noti da tempo, che contribuiscono ad affossare il sistema. Per quanto riguarda la ricerca, le criticità sono “un eccesso di burocratizzazione nelle regole di accesso, di carriera e di interazione col resto del mondo” e la “mancanza di rinnovamento dei giovani ricercatori”.

In generale, sul fronte dell’università occorre “aumentare il tasso di laureati e migliorare le politiche sul diritto allo studio“. Un altra battaglia che sta a cuore al ministro è quella del merito: in questo senso, la riforma prevederà che una quota significativa del fondo di finanziamento ordinario sia assegnato agli atenei in base ai risultati ottenuti nelle valutazioni dell’ANVUR.

Oggi una riforma di università e ricerca, ha evidenziato il ministro Giannini, non può ignorare nemmeno la necessità di sbloccare il turnover: “Si fa meglio quando si è giovani, deve esserci un ricambio rapido e c’è bisogno che si possa iniziare a fare il ricercatore a 25 anni”. Così, si potrebbe anche abbassare l’età media dei docenti universitari, oggi decisamente alta.

Insomma, a detta del ministro il governo Renzi sembra deciso a intervenire in modo radicale e, se il progetto di riforma del governo andasse in porto, anche università e ricerca potrebbero presto “cambiare verso”.

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