Studio inglese rivela: "Accademie del Cinquecento come social media"
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Le Accademie del Cinquecento come i social media di oggi: ecco il risultato di uno studio britannico

da | Gen 2013 | News | 0 commenti

Secondo una ricerca quadriennale inglese – condotta dalla British Library, dalla Royal Halloway University of London e dalla Reading University – le Accademie italiane tra il 1525 e il 1700 basavano le proprie attività culturali sugli stessi modelli di funzionamento e partecipazione seguiti dai social media di oggi. Internet non esisteva ancora ma, di fatto, la “Grande Rete” era già in qualche modo una realtà: è a quegli anni che risalgono, infatti, i primi elementi di social networking della storia dell’umanità.

“Così come oggi creiamo username per i nostri profili su Facebook e Twitter, e creiamo circoli di amici su Google+, gli studiosi – spiega la professoressa Jane Everson, che ha preso parte allo studio britannico – adottavano soprannomi, condividevano e commentavano le idee e le notizie del giorno, si scambiavano poemi, musica e opere teatrali”. Nel Cinquecento, le Accademie italiane che facevano ciò erano più di mezzo migliaio. Già allora si usavano delle specie di nickname ante litteram – proprio come oggi si fa sui i social media – adottando spesso degli pseudonimi, se si trattava di partecipare a delle diatribe o di prendere una decisione piuttosto che un’altra.

“Forse ci mettevano un poco di più di quanto ci impieghiamo oggi con Internet a diffondere i loro materiali, ma – aggiunge la professoressa Everson – attraverso la creazione di annuari, e volumi dove raccoglievano le loro lettere e i loro discorsi, riuscivano comunque a scambiarsi le informazioni del momento”. A differenza di quanto si possa pensare, gli argomenti trattati dalle Accademie italiane del Cinquecento non erano solo elevati, ma costituivano parte integrante degli scambi anche le battute argute e spiritose, proprio come accade oggi nei social media. Spesso il loro scopo era di intrigare il proprio interlocutore, impegnandolo in veri e propri rompicapi.

Anche le stesse Accademie del Cinquecento si dotavano di un nome proprio, che più delle volte non rifletteva la loro vera natura, bensì lo faceva in maniera opposta e scherzosa. C’erano così, ad esempio, gli Intronati che in realtà conducevano dibattiti molto seri riguardanti le cose più disparate, oppure i Gelati che, contrariamente a quanto espresso dal loro appellativo, davano vita a discussioni e dispute assai infuocate. Ciò, alla stregua dei forum che oggi vengono organizzati sul web. Tutto ciò creava un flusso continuo di informazioni, creando già allora una Rete, che collegava fra loro i salotti delle città più famose e importanti dell’epoca.

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