Università della California, ecco la Newco per monetizzare i brevetti
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La ricerca diventa un business: le Università della California lanciano una società per brevetti e licenze

da | Lug 2013 | News | 0 commenti

Dalle Università della California (UC) arriva una novità destinata a fare molto discutere. Il Consiglio direttivo del sistema di università pubbliche dello Stato americano ha creato a voto unanime la Newco, una società indipendente che man mano entrerà in tutti gli atenei della rete e si occuperà di gestire la commercializzazione dei prodotti della ricerca e gli affari che riguardano la proprietà intellettuale e il trasferimento tecnologico. L’obiettivo è aumentare i brevetti e le licenze, insieme ovviamente ai ricavi. Insomma, la ricerca diventerà a tutti gli effetti un business.

Amministrata da un CdA formato soprattutto da esperti in commercializzazione della ricerca, la Newco partirà dall’UCLA, la celebre università di Los Angeles, e dai suoi centri medici, con un programma pilota da estendere poi a tutta la rete UC. Che, per inciso, è enorme e importantissima negli USA: conta più di 200mila studenti, 10 campus e molti laboratori e osservatori. Ne fanno parte, tra le altre, la prestigiosissima Università di Berkeley e quella di Santa Barbara.

Finora per brevetti e trasferimento tecnologico l’UC si basava su accordi coi docenti e sui propri uffici interni deputati, mentre d’ora in avanti, con la Newco, il processo sarà esternalizzato. E c’è già chi teme per le minori garanzia e la minore trasparenza che ciò comporterà, perché alla base di tutto c’è l’idea di far fruttare il più possibile in termini economici le scoperte e le invenzioni nate nei laboratori delle Università della California, le quali saranno disponibili solo su licenze esclusive, mettendo una pietra tombale sul dominio pubblico e la messa a disposizione per fini non commerciali.

In questo quadro, che ne sarà dell’indipendenza della ricerca scientifica? Da più parti, infatti, si temono pressioni delle grandi aziende sulla Newco e, soprattutto, si teme che si tratti del definitivo distacco tra ricerca e interesse pubblico, cominciato a partire dagli anni ’70, quando politica e accademia hanno iniziato ad anteporre il profitto alle finalità sociali. Già adesso, per la verità, non è raro che le università USA ricevano borse di finanziamento federali e poi vendano a grandi case farmaceutiche i brevetti e le licenze esclusive per le terapie ottenute tramite quel denaro pubblico.

Per il momento negli USA non ci sono state proteste per la nascita della Newco delle Università della California e la cosa ha avuto ancora poca eco da noi. Ma la possibilità di una reazione a catena che investa tutto il campo della ricerca scientifica internazionale trasformandola ancor più in un business è dietro l’angolo.

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