proteste università riforma
Mentre il ddl di
riforma dell’
università otteneva ieri il via libera dal Senato per il passaggio alla Camera, alla Festa Nazionale dei Giovani della CGIL gli esponenti del mondo universitario si riunivano per discutere e
criticare aspramente “politiche di governo che anziché rilanciare il Paese lo destrutturano partendo dall’università.
Le
proteste delle associazioni universitarie vicine alla sinistra giovanile, al
via libera alla riforma non si sono fatte attendere. Nella giornata di ieri infatti l’
Unione degli universitari, la Rete degli studenti, Link-coordinamento universitario, ed altre associazioni come anche il sindacato degli Universitari di Bologna hanno dichiarato le loro intenzioni di riprendere a settembre le fila della protesta contro un decreto che “smantella l’università” per proporre
idee alternative di sistema d’istruzione.
“In un generale momento di
contestazione anche negli organi collegiali – ha dichiarato Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell’UDU- è emersa dagli studenti come dai lavoratori, l’esigenza di una grande assemblea nazionale a settembre”, una manifestazione che vedrà dunque la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti nel mondo universitario, dai ricercatori agli studenti per “intraprendere insieme un’azione di protesta e di proposta”.
Ad accompagnare le proteste di CGIL c’è anche l’Associazione nazionale
docenti universitari (ANDU) che accusa la riforma Gelmini come frutto non di una reale volontà politica ma risultato di “gruppi di potere di tipo affaristico” citando esplicitamente Confindustria come principale ostacolo al finanziamento pubblico agli atenei.