università italiana in europa
Secondo quanto diffuso dal
rapporto Censis 2009 sulla situazione sociale del Paese, l’università italiana sta cercando lentamente di trovare un posto nello
scenario europeo dell’apprendimento.
Questo sta avvenendo, spiega Censis, attraverso due fondamentali tappe. La prima è la cosiddetta
learning mobility, vale a dire lo spostamento di studenti italiani all’estero grazie ai programmi di
mobilità internazionale organizzati dagli atenei. La seconda riguarda invece la capacità delle università italiane di attrarre
studenti stranieri.
Per quanto riguarda i programmi di
mobilità internazionale promossi dagli atenei per lo
studio all’estero, dal 2001 al 2007 sono state
162.759 le persone che hanno usufruito di borse di studio, formazione e tirocini all’estero nell’ambito dei programmi europei Socrates e Leonardo da Vinci.
Nelle lauree triennali, il rapporto Censis conferma il ruolo preponderante svolto dal
Progetto Erasmus che ha visto l’adesione di oltre
15.000 persone all’anno, che sono oscillate tra le 13.236 del 2001 e le 18.364 del 2007. Il
Progetto Leonardo, invece, ha permesso l’uscita dal Paese per tirocini formativi di
oltre 4.000 giovani all’anno, raggiungendo il picco più alto nel 2006 con 6.090 borsisti.
Il secondo pilastro della internazionalizzazione del sistema universitario è poi la capacità di
attrarre studenti dall’estero. In Italia si tratta di uno scenario tutt’altro che uniforme: “oggi coesistono in Italia università molto competitive nel contesto internazionale e altre che stentano a consolidarsi” dice infatti Censis.
Tuttavia, il rapporto evidenzia un miglioramento della capacità delle università italiane di attrarre studenti stranieri. Gli
iscritti stranieri nelle università italiane sono infatti aumentati del
24,6 per cento, passando dai 41.167 del 2005-2006, ai 51.279 iscritti nel 2007-2008.