Gli studenti che fanno il tifo per l’approvazione della riforma sono molti di più di quelli che scendono in piazza a protestare. A dichiararlo ai microfoni di Sky Tg24 è il ministro dell’Università e della Ricerca,
Mariastella Gelmini che rassicura: “questa riforma dell’Università darà spazio ai
giovani e ai
ricercatori“.
Le dichiarazioni del ministro Gelmini fanno riferimento alla
settimana di mobilitazione che ha coinvolto migliaia di ricercatori, studenti e docenti – dal 17 al 22 maggio scorsi – e che ha visto martedì 18 l’
occupazione simbolica dei rettorati di tutta Italia, e mercoledì 19 un
sit-in al Senato di protesta nazionale contro il ddl di riforma dell’Università approvato proprio nei giorni scorsi in Commissione parlamentare, con la
fine dell’esame degli emendamenti che erano stati presentati negli ultimi mesi.
“Questa riforma – ha dichiarato il ministro Gelmini – darà maggiore spazio ai
giovani“. Inoltre, ha continuato il ministro in risposta alle proteste massicce provenienti dal mondo della ricerca: “Vogliamo dare una centralità ai
ricercatori, riconoscere loro la docenza, cosa che non è mai avvenuta, questo è un elemento del quale sui sta discutendo in Parlamento”. In realtà, lo
sciopero bianco degli ultimi mesi, che ha coinvolto centinaia di ricercatori nelle università italiane, aveva al centro proprio il fatto che il disegno di legge non riconosce di fatto il ruolo che questi svolgono quotidianamente all’interno della didattica accademica.
Quanto ai
finanziamenti, Mariastella Gelmini ha assicurato che non ci saranno tagli ma un tentativo di ottimizzare la gestione delle risorse, attraverso la riforma della governance degli atenei, che prevede – fra l’altro – una precisa suddivisione delle funzioni e delle responsabilità tra CdA e Senato Accademico, come aveva spiegato anche
Valditara la scorsa settimana. Anche il rettore avrà maggiori poteri, spiega Gelmini, ma “potrà rimanere in carica soltanto per due mandati”.
Brava Gelmini,evviva la Gelmini.
Ora bisogna monitorare i laureati e togliere i corsi di laurea e le cattedre inutili.
Introdurre il reato per professori che creano cattedre e corsi di laurea che non trovano riscontro pratico nel mondo del lavoro, cioè lauree per disoccupati.