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Pronto un maxi ricorso contro i test per le scuole di specializzazione mediche. Circa 6mila le possibili adesioni

da | Nov 2014 | News | 0 commenti

Dopo l’incidente dello scambio di domande tra le prove del 29 e del 31 ottobre scorso e le decine di segnalazioni di irregolarità nello svolgimento, è pronto un maxi ricorso contro i test per le scuole di specializzazione mediche 2014, per chiedere l’ammissione in soprannumero degli esclusi e l’erogazione della borsa anche per loro. In realtà, le impugnative potrebbero essere addirittura due e i ricorrenti potrebbero arrivare alla cifra record di 6mila.

Si mette male per il MIUR, che ha già dovuto fare i conti con l’imprevisto errore del Cineca, per colpa del quale l’attesissimo primo concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche è finito sotto i riflettori, e non certo in positivo. Dopo la prima decisione di annullare i test e far ripetere le prove il 7 novembre, il ministero aveva poi fatto marcia indietro, decidendo di neutralizzare solo alcune domande e ricalcolare i punteggi. Questo non è bastato a scongiurare le azioni legali che rischiano di mandare in tilt tutto il sistema.

Il primo dei maxi ricorsi contro i test per le scuole di specializzazione mediche verrà presentato al Tar del Lazio dagli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia di Messina, in collaborazione con la Funzione Pubblica Cgil Medici, mentre il secondo sarà patrocinato dallo studio Stellone di Palermo. In totale, alle due impugnative hanno già aderito circa 1.500 candidati.

Oltre allo scambio dei quiz, sono state segnalate dai candidati molte altre irregolarità nello svolgimento dei test per le scuole di specializzazione mediche. In Sicilia, ad esempio, sembra che le postazioni dei candidati fossero troppo ravvicinate, al punto da consentire di copiare, e che i partecipanti potessero scegliere da sé i posti (mentre il bando prevedeva che fossero assegnati in ordine alfabetico), dando vita a veri “gruppi di lavoro”, che non sono stati in alcun modo sanzionati dai commissari. Come se non bastasse, nell’isola si è riusciti a introdurre gli smartphone nelle aule e spesso i computer sui quali si svolgevano le prove erano collegati a Internet. Insomma, tutto il contrario di quanto previsto dalle disposizioni del MIUR.

Basterebbe tanto a mettere in discussione tutto, ma c’è di più. Secondo alcuni partecipanti ci sarebbero state delle anomalie anche nel software preparato dal Cineca per lo svolgimento dei test per le scuole di specializzazione mediche. Le segnalazioni arrivate ai legali dicono che il sistema informatico cambiava le risposte date dal candidato. Un fatto che, se dimostrato, sarebbe gravissimo.

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