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Fisioterapia e Scienze motorie, stop a equipollenza

da | Apr 2011 | News | 6 commenti

Fisioterapisti e laureati in Scienze motorie non potranno più essere equiparati. Lo ha deciso ieri il Senato con due sole astensioni e 257 voti a favore, dando il via libera definitivo al disegno di legge che prevede l’abrogazione del provvedimento risalente al 2006. A stabilire l’equipollenza dei titoli, seppur con alcuni requisiti e corsi aggiuntivi a carico dei laureati in Scienze motorie, era stato infatti il decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27.

L’emendamento approvato fu presentato in extremis da un senatore di Forza Italia, Giuseppe Firrarello. Le condizioni per l’equipollenza riguardavano in prima istanza la frequenza di un “corso su paziente”, istituito con decreto presso le università, le cui modalità di svolgimento non sono però mai state previste dalla legge o chiarite.

La confusione tra i due corsi di studi è stata possibile anche perché in passato alcune facoltà di Medicina hanno deciso di ospitare un corso in Scienze motorie, confondendo – come ha spiegato il senaotre Idv Giuseppe Caforio, primo firmatario della morma approvata a Palazzo Madama – chi cura il malessere, come i fisioterapisti, con chi si prende cura del benessere delle persone. Il provvedimento abrogato, poi, nasceva dalla segnalazione della facoltà di Scienze motorie di Catania che denunciava l’elevato tasso di disoccupazione dei suoi laureati. Una condizione invece per la gran parte estranea ai laureati in Fisioterapia.

“Con una integrazione rispetto alle materie di base si potrebbe conseguire il titolo di fisioterapista e potrebbe essere ritagliato uno spazio nel settore della prevenzione”, aveva dichiarato nel 2007 Firrarello. La trasformazione in laurea sanitaria del titolo in scienze motorie, focalizzata sull’allenamento e sulle prestazioni di un individuo, aveva creato però non poche incomprensioni e feroci critiche da diverse parti, primi fra tutti i laureati sanitari. Anche l’Associazione italiana fisioterapisti aveva parlato di una “schizofrenia legislativa“.

Ora che l’equipollenza è stata abrogata, c’è però il rischio che sorgano altri problemi. Fra gli altri, il direttore dell’università del Foro Paolo Parisi ha chiarito come il problema dei laureati in Scienze motorie rimane, visto che “i mestieri che a loro dovrebbero essere riservati, fare l’istruttore nelle palestre, sono in pratica aperti a tutti”.

Quello che ora le facoltà ex-Isef chiedono al ministro è la predisposizione di un provvedimento a loro favore, che possa garantire a livello nazionale l’esercizio della professione nelle palestre solo per i laureati e non per chiunque abbia svolto anche solo un corso professionalizzante.

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francesco
francesco
13 anni fa

questo significa che i vari corsi promossi dalle varie associazioni potranno parteciparVi solo i laureati? e per gli insegnanti che gia’ insegnano da anni senza una laurea ma con un’esperienza che cosa accadrà?

margherita lucarini
margherita lucarini
13 anni fa

Sono d’accordo sul fatto che solo i fisioterapisti debbano occuparsi di fisioterapia. Ma è altrettanto vero che non è giusto che la preparazione di un laureato scienze motorie o diplomato isef, venga equiparata a quella di un istruttore federale! Allora, eliminiamo scienze motorie…nell’altro modo, si arriva prima e si spende meno…tanto la preparazione cosa conta???!!!!

WANNY
WANNY
13 anni fa

IO NON MI SONO MAI SENTITA ISTRUTTRICE, BENSì INSEGNANTE, EDUCATRICE, SPECIALISTA MOTORIO IN PREVENZIONE E RIEDUCAZIONE MOTORIA E POSTURA.
MA SOPRATTUTTO DOTTORE IN SCIENZE MOTORIE!!!

SIMONE
SIMONE
12 anni fa

salve. sono un fisiatra. medico. C’è sempre stata ignoranza in questo campo da quando il nome “isef” è stato cambiato in “scienze motorie”. Hanno provato a equivalere fisioterapia, ma giustamente un ramo della medicina, non può essere paragonato a un allenatore professionale di riatletizzazione. Nel mio studio ho 3 dipendenti un laureato in fisioterapia, un laureato in podologia e uno in scienze motorie. Il primo si occupa di riabilitazione generica con apparecchiature idonee,contro il dolore e i reumatismi, post traumi o post incidenti, e infine post-interventi. Il secondo si occupa (soltanto e dico soltanto ,rischio una denuncia sia io che lui per abuso di professione medica con conseguenze penali gravi,e multe salatissime) del ripristino motorio MUSCOLARE(NON OSSEO E ALTRO), sia esso uno sportivo,o una persona che vuole riniziare attività fisica, attraverso la palestra, es: riacquisto della forza, della potenza, o della massa muscolare con attrezzature di palestra.(NO LASER,MAGNETOTERAPIA,ULTRASUONI ECC ECC ECC!!!!!!!!!)))). infine il podologo si occupa delle deformità del piede, onicocriptosi, posturologia, ortesi plantari. Quindi come si dice “a ognuno il suo”. senza rischiare niente. A Torino è in corso un processo proprio rivalso contro 5 laureati in scienze motorie per abuso di professione, avendo aperto un laboratorio di fisioterapia. saluti

Cesare
Cesare
5 anni fa
Reply to  SIMONE

Caro il mio Simone, dubito proprio che lei sia un Fisiatra, in quanto ad ignoranza il suo testo parla da solo, evidenziando errori nel contenuto e nella forma. Per sua conoscenza, i laureati in scienze motorie sono prima di tutto educatori, approfondimenti nella pedagogia e nella didattica infatti li rendono idonei dopo l’abilitazione, all’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado e non meri allenatori che hanno solo l’obbiettivo di aumentare la massa muscolare dei loro clienti!

Cesare
Cesare
7 anni fa

Nulla vieta al laureato in scienze motorie di occuparsi del recupero funzionale di un’articolazione e quindi di tutte le strutture muscolari, legamentose e capsulari che la circondano, che sia stata RIABILITATA dal fisioterapista nella sua fase di lesione acuta e che passi poi di mano al laureato in scienze motorie per il ripristino in termini di rieducazione funzionale nella successiva fase di recupero della forza, miglioramento della stabilità, recupero della mobilità e della flessibilità attraverso esercizi eseguiti in modo attivo dal paziente e sotto il suo controllo. Si chiama lavoro in TEAM e ogni studio che si rispetti dovrebbe imparare a riconoscere i ruoli di chiunque partecipi al benessere del paziente per un riconoscimento doveroso delle professionialità di ognuno.