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Riforma Gelmini, sei atenei del Sud si federano

da | Gen 2011 | News | 0 commenti

Anticipando le direttive sui progetti federativi tra atenei, previsti dall’art. 3 della nuova legge Gelmini, i rettori di sei università del Mezzogiorno hanno deciso di fare rete per condividere risorse e prospettive. All’accordo si sta lavorando già dal settembre 2010, come testimonia il protocollo d’intesa firmato alla presenza dei presidenti delle Regioni Molise, Basilicata e Puglia. Gli atenei aderenti sono l’Università degli studi del Salento, l’Università della Basilicata, quella del Molise, l’Università di Foggia, il Politecnico e l’Università degli Studi di Bari.

Per monitorare in itinere l’andamento della convenzione e gettare le basi di una cooperazione sempre più attiva e proficua, i rettori dei sei atenei citati hanno indetto una riunione congiunta dei vari Senati accademici. Alla tavola rotonda, che si terrà a Matera il 24 gennaio prossimo, sono invitati a partecipare anche il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, il ministro degli Affari regionali, i presidenti, i parlamentari e gli europarlamentari delle Regioni interessate.

Si analizzeranno i primi risultati, i feedback e le criticità, le prospettive di miglioramento e le eventuali possibilità di potenziamento delle attività di ricerca congiunte che attualmente riguardano “la ricerca, l’offerta formativa, i servizi comuni agli studenti, il trasferimento tecnologico, l’internazionalizzazione, i dottorati, i centri di eccellenza e spin off”.

Si parlerà dunque di questo coraggioso progetto che, senza appiattire né snaturare le specifiche identità culturali e territoriali dei singoli atenei coinvolti, mira a creare sinergie efficaci per affrontare le molteplici difficoltà presenti nel sistema sistema universitario attuale e avvertite con maggiore sensibilità nel Meridione d’Italia, soprattutto nel caso di università giovani e con un numero di studenti relativamente ridotto come quelle coinvolte nell’iniziativa.

Un modo per proporsi in maniera coesa, compatta e convincente agli interlocutori istituzionali e richiamare la loro attenzione affinché sostengano in maniera adeguata e concreta quello che si propone come il primo processo di integrazione federativa tra atenei oltre i confini regionali.

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