rinvio anno accademico bologna
L’Università di
Bologna, dopo aver scatenato l’ira dei ricercatori che annunciavano il blocco della didattica con un
ultimatum, avanza la proposta dello
slittamento dell’
anno accademico. Il rettore Dionigi, protagonista del dietro-front sul rimpiazzo dei
ricercatori in protesta con docenti a contratto, avanza così la possibilità, presentata ieri ai rappresentanti, di posticipare al
5 ottobre l’inizio delle lezioni.
L’obiettivo della proposta, che verrà presentata oggi ai presidi delle facoltà, e portata per la fine della settimana al Senato Accademico, è quello di consentire ai ricercatori di portare avanti la
protesta, la campagna di sensibilizzazione di docenti e studenti, fino ad arrivare ad ottenere qualche novità positiva in Parlamento sull’iter della riforma Gelmini, senza intralciare lo svolgimento delle lezioni.
I ricercatori infatti per il 40% garantiscono ogni anno la copertura dei corsi e la docenza, pur non essendo previsto nel loro contratto, e con l’annunciato blocco della didattica, ribadito ieri dai
ricercatori di Milano, creerebbero non pochi disagi agli stessi studenti.
Durante la riunione con il Rettore è emerso un quadro, seppur non unanime, abbastanza evidente della
non disponibilità dei ricercatori a svolgere le lezioni. Se alla facoltà di Chimica di Bologna infatti hanno aderito il 100% dei ricercatori, in altre facoltà come Medicina, alcuni devono ancora prendere una decisione netta, motivo per cui i rappresentanti premono per una presa di posizione
tempestiva per poter affrontare in modo coerente il Senato Accademico.