Diventa legge, dopo il via libera dal Senato, il ddl stabilità, meglio noto come “finanziaria”, che aveva incassato il via libera dalla Camera nelle settimane scorse. Con 161 voti a favore, 127 contro e 5 astenuti la legge è stata approvata, congiuntamente al ddl di bilancio, con scarse novità rispetto al suo passaggio alla Camera. Rimangono infatti sostanzialmente invariate le misure previste per gli atenei pubblici e privati.
In anticipo rispetto alle approvazioni degli altri anni, la legge stabilità rispetta le scadenze date dal Capo dello Stato, ovvero il via libera prima del voto di fiducia al governo previsto per metà dicembre. Ammonta a circa 5 miliardi e mezzo il maxi emendamento del Governo alla legge, metà dei quali sarà destinato all’asta per le frequenze televisive. Confermato invece quanto previsto da Montecitorio per gli atenei.
Il risultato è infatti di 800 milioni previsti per il 2011 per il fondo ordinario degli atenei (FFO) che passa da 6,1 miliardi a 6,9, mentre per il biennio successivo 2012-2013, l’aumento previsto sarà di circa mezzo miliardo. Per quanto riguarda ricercatori e docenti associati invece, il destino sarà segnato ogni anno entro il 31 gennaio, a partire dal 2011 e fino al 2016, in cui occorrerà un decreto interministeriale per l’approvazione di un piano straordinario. Una fetta di 25 milioni sarà invece destinata alle università private.
Confermato invece, nel campo della ricerca, un credito d’imposta, il cui limite di spesa è stabilito in 100 milioni, destinato a imprese che affideranno attività di ricerca e sviluppo agli atenei a agli enti pubblici di ricerca. Un fondo i cui dettagli verranno stabiliti da un decreto ad hoc.
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