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“RI-Costruire la città per RI-Costruire l’identità delle persone”, questo è il titolo dell’
appello lanciato degli
psicologi dell’
Università dell’
Aquila, per chiedere che la ricostruzione non si basi solo ed esclusivamente sulla “materialità” degli edifici, dei monumenti o delle chiese, ma che contribuisca a ricreare l’
identità di un territorio a partire dai suoi abitanti.
L’appello può contare ad oggi su due importanti
adesioni: quella della
Facoltà di Psicologia dell’Università degli studi dell’Aquila e dell’
Osservatorio Permanente sul Terremoto dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Il punto fondamentale affrontato dagli esperti di psicologia, da psicoterapeuti, dai ricercatori, riguarda l’importanza di restituire alla città distrutta il centro nevralgico per i cittadini e per la loro identità: la città, ricordano, aveva un centro storico vitale e densamente
abitato, e non solo meta per turisti ma piuttosto un vero e proprio
pilastro della vita sociale del luogo, e soprattutto della vita economica, un centro che ha sempre rappresentato un simbolo di appartenenza per tutti gli abitanti.
Un
centro storico blindato e
inaccessibile ormai dal 6 aprile 2009, per il quale i firmatari chiedono alle autorità competenti di elaborare un piano nel più breve tempo possibile per mettere in sicurezza questi luoghi, per consentire alle persone di tornare finalmente alla “normalità” e alla propria quotidianità.
Proprio oggi il
rettore dell’ateneo aquilano, Ferdinando Di Orio, si è rivolto all’assessore Mimmo Srour per ringraziarlo dell’attenzione dimostrata nei confronti dell’ateneo riguardo alla proposta sul “Patto per la Ricostruzione”, che vuole coinvolgere l’Università e gli Enti Locali.
“Come sempre – ha sottolineato il Rettore – il nostro Ateneo mette a disposizione le sue competenze tecniche e scientifiche per la ricostruzione della città dell’Aquila, che si sta avviando grazie all’efficace azione della Struttura Tecnica di Missione, diretta dall’Architetto Fontana”.