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Il consumo di tabacco cresce soprattutto tra le fumatrici donne. Di questo si parlerà oggi, 20 aprile, all’
Università di Verona che dedica all’argomento un incontro intitolato “
Dipendenza da tabacco e tabagismo: scenari dal mondo e dall’Italia”.
Un’anticipazione delle tematiche al centro della Giornata Mondiale senza Tabacco, che si terrà il 31 maggio. L’evento, promosso ogni anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha scelto per l’edizione 2010 di focalizzare l’attenzione proprio sulle differenze tra uomini e
donne nella dipendenza dal
fumo, considerando anche le strategie di marketing particolarmente orientare all’universo femminile.
Le donne costituiscono infatti circa il
20% di oltre
un miliardo di fumatori nel mondo: una cifra destinata ad aumentare, visto che il consumo di tabacco tra le donne, in particolare tra le giovani donne, è in crescita.
In questo contesto l’
Università di Verona, l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e la Società Italiana di Tabaccologia hanno quindi organizzato una
giornata formativa di grande interesse per la ricerca, la clinica e la sanità.
“Ricerche recenti – spiega
Cristiano Chiamulera, responsabile per l’Università di Verona che modererà l’evento – hanno mostrato come le donne siano più
vulnerabili degli uomini agli stimoli e segnali ambientali associati alla sigaretta, che diventano causa di intensa reattività psicologica e quindi di rischio di ricaduta. Questi fenomeni sono il principale obiettivo nella terapia, ed oggetto di ricerca nei nostri laboratori”.
L’evento, che si tiene dalle 14 alle 17 nell’aula magna del Policlinico Rossi di Verona, ha lo scopo di sensibilizzare sulla problematica del tabagismo, definita dall’
Organizzazione Mondiale della Sanità come
la principale causa di morte prevenibile, e soprattutto vuole diffondere presso il grande pubblico e specialmente i giovani e gli studenti, le ultime evidenze scientifiche emerse.
In particolare si discuterà riguardo alla disponibilità di trattamenti, con rapporto costo-beneficio favorevole, disponibili nella rete esistente dei Centri per il trattamento del tabagismo (Ctt) . “Il messaggio che vorremmo arrivasse ai partecipanti -sottolinea Chiamulera- è che solo grazie alla interdisciplinarietà dell’intervento ed allo sforzo congiunto di ricerca, pratica e formazione, si potrà contribuire alla
riduzione dei
danni dovuti al fumo.”
Sarà
Michael Fiore – che oltre ad essere Professore di Medicina e Direttore del Centro di Ricerca ed Intervento sul tabacco presso l’
Università del Wisconsin, è anche il massimo esperto mondiale di fumo – ad aprire l’evento presentando un’ampia rassegna delle iniziative da lui dirette e fornendo delle raccomandazioni utili a livello internazionale per il controllo del fumo e della prevenzione.