Haiti è stata distrutta poco più di un anno fa da un violentissimo terremoto. E con l’isola se ne sono andate anche le speranze dei giovani e degli studenti sopravvissuti al disastro. Ad alcuni di loro, però, è stata data una possibilità di riscatto e in questi giorni queste poche decine di giovani fortunati stanno tornando in patria con una laurea in mano e tanta voglia di fare per ricostruire il proprio Paese, dove il prossimo anno sarà anche inaugurato un ateneo tutto nuovo e all’avanguardia.
Jefferson Bien-Aimé e Adler Fleurant sono due dei 54 studenti della Université d’Etat d’Haiti (Ueh), Port-au-Prince, selezionati per terminare i loro studi presso il campus di St Agustine dell’Università delle Indie Occidentali (Uwi ) a Trinidad. Ad altri 26 studenti erano state assegnate borse di studio per frequentare il campus di Mona in Giamaica.
Con il suo impatto devastante il terremoto ha mandato in frantumi vite umane e infrastrutture: sono stati uccisi migliaia di studenti e docenti, sono crollati 13 edifici universitari e 2.394 scuole si sono polverizzate. In pochi mesi l’Uwi, in collaborazione con l’Association of Caribbean Universities and Research Institutions (Unica), ha organizzato una conferenza per esplorare a medio e lungo termine modalità di contribuire alla ricostruzione delle infrastrutture devastate dell’istruzione superiore di Haiti.
E ha trovato una risposta nell’istruzione. La partnership Uwi-Unica si è infatti concentrata sul dare la possibilità ad almeno alcuni degli studenti sfollati di completare il proprio corso di studi. “In primo luogo gli studenti hanno potuto terminare i loro studi alla Uwi, che è una università accreditata a livello internazionale – ha commentato Clément Imbert, vice rettore e docente dell’ateneo haitiano -. In secondo luogo, studiando in lingua inglese hanno guadagnato un grande vantaggio professionale; infine hanno conosciuto l’organizzazione e l’andamento di un’isola caraibica che, nonostante i suoi problemi, è abbastanza sviluppata. Tutto ciò genera in loro la fiducia in se stessi e la consapevolezza di poter fare concretamente qualcosa per la rinascita del loro Paese”.
Di questi 54 studenti 41 hanno completato i loro studi in Ingegneria elettrica e saranno di ritorno ad Haiti nelle prossime settimane. Dodici completeranno la loro laurea in Agricoltura entro la fine dell’anno accademico e uno si sta laureando in Economia e commercio. Non c’è dubbio che questa opportunità abbia fornito ai giovani i mezzi percontribuire significativamente alla ricostruzione del loro Paese, ma ha anche rafforzato il senso di solidarietà tra gli stati caraibici.
“È stata l’opportunità più straordinaria della mia vita – ha detto Jefferson Bien-Aimé – ho avuto la possibilità di studiare presso la più prestigiosa università in lingua inglese dei Caraibi e di interagire con studenti di altri Stati. Non è un segreto che se vogliamo ricostruire un Paese, la priorità deve essere l’istruzione”.
Fondi per garantire lo svolgimento di questo progetto sono stati raccolti anche grazie a moltissimi “donors” (benefattori), ai quali il 10 gennaio è stata data la possibilità di incontrare gli studenti interessati durante una manifestazione ufficiale. “I miei studi qui mi aiuteranno non solo a ricostruire la mia patria, ma anche a creare una Haiti migliore. Questo è il mio sogno”, ha concluso l’altro studente, Adler Fleurant.