Dopo la giustizia egiziana, ora anche le amministrazioni universitarie si pronunciano contro il niqab indossato in sede di esame in ateneo. È il caso dell’Università del Cairo, che ha vietato alle studentesse di presentarsi con il velo per evitare imbrogli e irregolarità. La decisione però non è stata accolta con favore: gli studenti hanno presentato un querela e chiesto al Tribunale amministrativo di annullare la delibera.
Il dibattito che vede protagonista il niqab e il suo divieto nelle università egiziane Prosegue da diversi mesi. La questione che ha smosso la comunità di studenti già nell’agosto scorso, quando una sentenza del Tribunale del Cairo ha stabilito il divieto per le studentesse di indossare il tradizionale velo che copre interamente il volto lasciando scoperti soltanto gli occhi durante gli esami universitari.
Una pronuncia, quella di agosto, che già indicava una retromarcia, vista la precedente decisione del Tribunale del Cairo, presa nel dicembre 2010, di dichiarare incostituzionale il divieto governativo contro il velo nelle sessioni di esami. Indossare il tradizionale velo islamico, aveva spiegato il Tribunale “significa essere liberi di esprimere la propria fede religiosa, uno dei principi base della Costituzione egiziana”.
Tuttavia adesso la questione è di nuovo capovolta e verrà esaminata dalla Corte mercoledì 12 gennaio. Il portavoce dell’università del Cairo Sami Abdel Aziz, ha riferito intanto che il rettore dell’Università Hossam Kamel ha già impugnato una precedente sentenza giudiziaria che lo condannò a tre mesi di reclusione per aver applicato la normativa sul divieto del niqab pur in presenza di una decisione del Tribunale che lo obbligava ad annullarla.