“Camorra,
mafie e istituzioni” è il titolo del ciclo di incontri iniziato ieri sera all’Università di Pavia con la partecipazione di Roberto
Saviano, e che vedrà altri ospiti illustri, tra cui Maria Falcone, nel corso dei prossimi appuntamenti. Organizzato da Vittorio Grevi, direttore del dipartimento di Diritto e procedura penale, l’evento ha visto una accoglienza entusiasta dello scrittore-giornalista, che però ha suscitato molte polemiche per i pochi posti a disposizione per gli studenti che potranno partecipare.
Le due aule a disposizione per l’incontro hanno infatti negato la possibilità a centinaia di persone di intervenire, suscitando aspre
critiche soprattutto da parte degli studenti, che hanno ribadito, ai giornali locali, “si punta sempre il dito sui giovani inermi di fronte a certe tematiche, quando poi, un incontro di tale rilevanza, vede la messa a disposizione di
pochissimi posti“.
Saviano, una volta distesasi la situaizione, ha poi potuto iniziare il suo
discorso nell’ateneo, definito da lui come prioritario, come lo sono tutti gli incontri nelle università, luoghi per “poter incontrare i miei
coetanei, persone che studiano il mondo e probabilmente lo cambieranno”. Lo scrittore è poi passato a questioni strettamente locali, sottolineando che, dopo l’inchiesta che ha coinvolto la città di Pavia, il primo pensiero è stato “non ci riguarda, sarà qualcuno che viene da fuori”.
Al contrario, Saviano ha invitato a
riflettere, e a pensare, ma soprattutto a “essere prudenti quando parlate di ‘ndrangheta. Le organizzazioni arrivano dove c’è la
ricchezza, collaborano con gli interlocutori del posto alla ricerca del profitto”.
Ci tenevo. Tantissimo.
Ci tenevo a poter sentire parlare di persona quest’uomo coraggioso. Roberto Saviano.
Coraggioso tanto quanto non potrei mai essere. Nonostante io sia molto forte non resisterei un’ora al suo posto. Invece lui ha il coraggio di andare avanti da anni a dire la verità. Non la SUA verità. Ma la verità di NOI tutti. Noi ITALIANI.
Ha il coraggio di dire quello che una parte degli italiani nasconde e che l’altra parte ignora. Sono iscritta all’Università di Pavia, abito a Monza e quindi questa mia scelta è stata a lunga ponderata. Ho preferito Pavia a Milano per tutta una serie di motivi legati all’attenzione della sua Università agli studenti.
Ma ora mi chiedo, forse proprio per l’evidente antitesi con la sua fama, come sia possibile che l’Università di Pavia abbia potuto permettere che i Suoi studenti non potessero assistere per mancanza di posti all’incontro con Saviano.
Mi chiedo anche se questo abbia a che fare con una insufficiente considerazione degli Studenti e dei loro bisogni, della loro necessità di informazione, della loro crescita come persone, o se invece abbia a che fare col fatto che Saviano non racconta mai una verità COMODA e questo va CONTRO interessi che anche a Pavia sono presenti.
Spero che l’Università DI Pavia inviti ancora Saviano al più presto. In modo che, chi non è riuscito ad essere presente all’incontro PER MANCANZA DI POSTI, possa esserlo e magari che si concerti in un luogo in cui sia finalmente prevista la presenza di molte più persone.
Perchè partire da Monza per assistere ad un incontro così importante della TUA università a Pavia e poi dover tornare indietro – non perchè non te ne frega niente del tuo Paese, della politica e della libertà, ma perchè sono finiti i posti e tu sei semplicemente RIMASTO FUORI – è una vergogna.
Sara Zarba
vorrei sapere se qualcuno si ricorda la data esatta, ed il tipo di discorso, in cui Giovanni Falcone fece all’università di Pavia un intervento circa un mese prima della Strage di Capaci, nel Film si accenna al discorso ma non ho afferrato la data
grazie giorgio ciacci gio2opg@gmail.com