northwestern university ricerca web
I “
giovani adulti” digitali hanno sempre più dimestichezza con i contenuti che circolano sul
web, eppure la loro capacità critica di assimilare o di apprendere da tali contenuti, è sempre più offuscata da una fiducia incondizionata nella rete e nel ruolo svolto dai motori di ricerca. A dirlo è la ricerca della statunitense
Northwestern University, nel suo studio intitolato
Fiducia online: la valutazione dei giovani adulti dei contenuti sul web.
La
ricerca svolta dai ricercatori americani evidenza infatti come i giovani adulti – intendendo con questo appellativo un campione di giovanissimi studenti
universitari ed altri “undergraduate”, ovvero all’ultimo anno di scuola superiore – hanno ormai una comprovata competenza nella ricerca e consultazione di contenuti su
internet, ma i motori di ricerca stanno assumendo un ruolo enorme nell’attirare la loro
fiducia.
“Se è scritto su
Google è vero, e posso anche copiarlo”, questo ciò che emergerebbe dallo studio, secondo cui proprio il primo motore di ricerca utilizzato nel mondo suonerebbe ormai nei giovani come una
fonte insindacabile, tanto che solo il 10% dei giovani che effettuano ricerche, verificherebbero le notizie o i contenuti fruiti, magari ricercando informazioni sull’autore.
Così se il ruolo dell’
autore tende ad essere sempre meno considerato, con esso va scomparendo la valutazione della cosiddetta proprietà intellettuale, a cui si da sempre meno valore. Lo dimostra il fatto che “
copiare” suona sempre di meno come una violazione di un diritto, e ci si sente anzi giustificati se l’informazione viene trovata su internet. Questa spesso e volentieri viene presa per intero, senza essere stata controllata o aver consultato altre fonti.