All’
Università La Sapienza di Roma la rivoluzione inizia dalla
facoltà di Architettura che ha deciso di non buttare più via carta, plastica, vetro e lattine, ma di riciclarli. Proprio ieri, alla presenza del rettore Luigi Frati, è stato firmato un protocollo d’intesa tra il preside della facoltà e il presidente dell’Ama, la società che gestisce i rifiuti nella capitale, per dare avvio ad un progetto universitario di
raccolta differenziata.
Un’iniziativa semplice ma concreta che sarà estesa nei prossimi mesi a tutto l’ateneo romano coinvolgendo così circa
125 mila studenti e oltre 9 mila tra docenti e personale tecnico.
Per ora, comunque, la facoltà di Architettura è la prima dell’ateneo ad aver aderito al progetto e il preside ha spiegato che nelle scorse settimane “è stata avviata una campagna informativa che prevede l’assegnazione di
crediti formativi per tutte le matricole che aderiscono alle iniziative programmate al suo interno”.
Dalla prima settimana di gennaio i corridoi e gli atri della facoltà sono stati popolati da
ecobox, dedicati alla raccolta di
carta, plastica,
vetro e lattine. Secondo quanto spiegato dalla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza, in poco più di un mese questo esperimento avrebbe portato a raccogliere quotidianamente circa
100 chili di carta e
50 chili di vetro, plastica e lattine.
Un risultato che fa pensare. Sopratutto per quanto riguarda un materiale come la
carta, ancora molto utilizzato negli ambienti pubblici, tanto più nelle università, e che grazie a un semplice gesto da rifiuto può trasformarsi in risorsa.