Sperano che nonostante le difficoltà non si perda occasione per intervenire sul sistema universitario e migliorarlo, i rettori degli atenei italiani. Si legge nella mozione approvata all’unanimità dalla Conferenza dei rettori a fine maggio, dopo l’ultima assemblea che i rettori italiani hanno tenuto a Roma in merito al lavoro svolto dalla Commissione Istruzione al Senato, sul ddl di riforma del sistema universitario atteso per il voto a metà giugno.
Riformare il sistema, hanno scritto i rettori, è l’unico modo per dare un seguito alle aspettative dei giovani che altrimenti rischiano di restarne esclusi. Per fare questo, però, servono risorse e interventi mirati, hanno spiegato.
In particolare, oltre a risorse adeguate – hanno scritto i rettori, già intervenuti in merito ai tagli 2011 e alla manovra finanziaria – va risolta la questione dei ricercatori, e andrebbero ammorbidite le norme relative alla composizione degli organi di governance.
Riguardo alla carriera dei ricercatori, la Crui propone di riconoscere ogni anno almeno duemila ricercatori a tempo indeterminato “che abbiano ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale a professore associato”.
Nella mozione Crui, i rettori si dicono anche soddisfatti dell’operato parlamentare sul ddl, soprattutto per quanto riguarda l’aumento dei poteri del Senato accademico, e dell’autonomia e della responsabilità dei singoli atenei.
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