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I giovani italiani? Disoccupati e spesso “rassegnati”

da | Feb 2011 | News | 0 commenti

Le ultime rilevazioni Istat parlano di un livello di disoccupazione stabile, ma le buone notizie scarseggiano se si guarda ai dati disaggregati per fasce di popolazione. Non sorprende che sia la categoria dei giovani a registrare un calo generalizzato dell’occupazione, giunta ai livelli che ricordano quelli del 2004.

A destare preoccupazione non è solo la mancanza di posti di lavoro tra i giovani, ma anche il loro tasso di inattività. Con il termine “inattività” la statistica sociale indica gli individui che non sono impegnati in attività di studio, e non sono però nemmeno alla ricerca di un impiego, per “rassegnazione” o per altri motivi.

Secondo gli ultimi dati Istat infatti questa “tipologia” di giovani sale dello 0,1% sia in confronto con il 2009 che con i numeri del mese precedente, una percentuale che tradotta in termini concreti evidenzia come un giovane su 4 sia fuori dal mercato del lavoro e dal mondo universitario, la percentuale più alta in Europa.

Se si guarda ai dati riferiti al 2009 si può inquadrare il fenomeno su base regionale: si va infatti dalla Provincia autonoma di Bolzano, con un record positivo del 9% della popolazione inattiva nell’età compresa tra i 15 e i 29 anni, fino ad arrivare al picco negativo registrato dalla Campania, con il 33,5%, marcata stretta da Sicilia, Calabria e Sardegna con il 28%. Nelle posizione di mezzo si collocano il resto delle maggiori città italiane, tracciando uno scenario prevedibile che divide, anche se nemmeno troppo marcatamente, il Nord dal Sud del Paese.

Questi risultati sono la sintesi di un livello di inattività maschile pari al 26,3% e, soprattutto, di un tasso di inattività femminile straordinariamente elevato, che arriva al 48,9%. Guardando anche alle ricerche dell’Eurostat, l’Ufficio statistico delle Comunità Europee, sul livello di inattività lavorativa delle donne nel Vecchio continente, i numeri che riguardano l’Italia si rivelano preoccupanti. Una donna su due tra i 15 e i 64 anni si colloca fuori dal mercato lavorativo, mentre il tasso di inattività lavorativa delle donne nel nostro Paese è pari al 76,1%.

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