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L’occasione per ribadire la sua contrarietà all’
abolizione dei test per le Falcoltà di
Medicina e Chirurgia è stata la conferenza stampa a Palazzo Chigi tenuta ieri in cui ha illustrato le novità dell’anno scolastico 2010-2011. Così il Ministro
Gelmini, nel giorno in cui 90 mila aspiranti medici si contendevano il proprio futuro, ha sottolineato che “ci deve essere un modo oggettivo per selezionare decine di migliaia di studenti”.
Dopo la notizia del
boom di iscrizioni ai test di ingresso di medicina in tutta Italia, le polemiche hanno ripreso il vigore che ogni anno a settembre incalza contro il numero programmato e soprattutto contro il temutissimo test, e soprattutto le
irregolarità nella gestione, che richiede in 120 minuti di giocarsi il proprio futuro professionale e le proprie aspirazioni.
I margini di miglioramento tuttavia, riconosce lo stesso Ministro, ci sono, ma “oltre ad essere limitati, sono di difficile individuazione”. Alcuni infatti sarebbero favorevoli a prendere più in considerazione nei test di ingresso alle facoltà universitarie il voto della
maturità, ma sempre secondo il Ministro “oggi non c’è una misurazione oggettiva dei ragazzi al termine della scuola superiore, e non è questa la soluzione migliore”.
Tra le anticipazioni fornite, la notizia di un tavolo al Ministero per
rivedere l’impianto dei
test e gli stessi quesiti, un argomento su cui le università iniziano a dare i propri suggerimenti, come l’università Cattolica che ha proposto al ministero una preselezione in primavera. “Valuteremo le proposte e i suggerimenti ma probabilmente prenderemo una strada diversa” ha concluso il ministro Gelmini.