Riforma alla Sapienza, tagliate 12 facoltà e 39 dipartimenti
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Alla Sapienza arriva la riforma, tagliate 12 facoltà e 39 dipartimenti

da | Set 2010 | News | 0 commenti

frati sapienza riforma


Il “restyling” didattico della Sapienza è stato ultimato, a darne la notizia è il rettore Luigi Frati, che tra le polemiche circa il conto in rosso dell’ateneo e i problemi dell’approvazione del bilancio, annuncia che le facoltà sono state razionalizzate secondo quanto prevede il nuovo statuto, che entrerà in vigore il 1 novembre, dando il via a una riforma organica di tutto l’impianto dei Dipartimenti e del sistema di governance.
Le principali novità risiedono proprio nelle facoltà, che sono state ridotte e accorpate da 23 a 11, per rientrare nei limiti imposti dallo Statuto che ne consentiva un massimo di 12. Dal primo novembre dunque, mentre alcune facoltà non subiranno grandi cambiamenti come Giurisprudenza, Economia, Ingegneria, altre come Medicina (a cui saranno unite le facoltà di psicologia) e quelle di area umanistica (che saranno accorpate) subiranno alcuni cambiamenti sostanziali.

A seguire, già dal primo agosto, è stata annunciata la riforma dei Dipartimenti, “dai quali siamo partiti per la razionalizzazione della didattica – ha sottolineato Frati –  sono stati rivisti secondo l’attività di ricerca e ridotti a 67 dai precedenti 106”, specificando anche le variazioni nel sistema di governance di “valutazione” che vedrà un decentramento dagli atenei ai Dipartimenti e un ruolo di valutazione e coordinamento affidato alle facoltà, per “valorizzare i criteri del merito – ha concluso il rettore – e perché vogliamo l’Università per gli studenti con una didattica qualificata”.
Ad accompagnare la riforma, tuttavia, non mancano alcune, pesanti, note di malcontento evidenziate dallo stesso Rettore a più riprese, che ha annunciato le dimissioni e incoraggiato il commissariamento nel caso in cui non venga approvato il bilancio definitivo. “Non censuro chi protesta, i ricercatori hanno posto all’attenzione un serio problema che è dell’intero Paese, in Italia non si taglia dove la spesa e’ improduttiva, ma si taglia sulla ricerca”.
Dichiarazioni che hanno suscitato l’intervento dello stesso ministro Gelmini, che ha invitato il Rettore a “utilizzare bene le risorse disponibili”, e si è detta colpita dalle dichiarazioni, ” in contrasto con alcune sue affermazioni precedenti”, e rispetto all’eventuale commissariamento dell’ateneo, si è detta “disponibile, come sempre, a collaborare per quanto di mia competenza”.

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