Per fermare la fuga dei cervelli dal Sud c’è bisogno di rinsaldare il
patto tra cittadini e istituzioni, lo ha detto ieri il Presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenuto in occasione della presentazione dei tre anni di attività della
Fondazione per il Sud, nata nel 2006 per promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno.
La
fuga dei cervelli da Sud a Nord, soprattutto per quanto riguarda le giovani eccellenze, rischia di penalizzare ulteriormente il Mezzogiorno perché lo priva della futura classe dirigente e impedisce la ricostruzione del tessuto sociale, ha spiegato Fini.
Da qui l’urgenza di recuperare la fiducia tra
cittadini e istituzioni, una fiducia che “si è affievolita per l’arroganza del
crimine organizzato, della disoccupazione, del lavoro sommerso, di un tasso intollerabile di clientelismo” ha detto Fini, che ha voluto sottolineare anche come il “ritardo” del Mezzogiorno non sia dovuto alla mancanza di
investimenti ma alla cattiva gestione che la politica ha fatto negli anni passati del denaro pubblico.
Il primo strumento per arrestare la fuga dei cervelli dal Sud e superare il divario con l’Italia settentrionale, per il Presidente della Camera coincide dunque con la
cultura della legalità, e con l’impegno alla costruzione di un “rinnovato senso civico”.
Per raggiungere questi obiettivi, ha spiegato Fini, c’è bisogno dell’impegno delle istituzioni ma anche e sopratutto della
società civile. In questo senso, la Fondazione per il Sud – che ha appena approvato un
programma per contrastare la fuga dei cervelli dal Sud – costituisce sicuramente un esempio.