Circa
sessanta le commissioni dell’Università di
Palermo che ieri hanno tenuto
esami in strada, sfidando il caldo e il disagio di essere all’aperto. Non più solo la facoltà di
Agraria, alla protesta contro la riforma Gelmini e la manovra del governo avrebbero aderito anche altre facoltà dell’ateneo palermitano. Durante le interrogazioni, avvenute nella strada che costeggia l’Università, è intervenuto anche il
rettore, Roberto Lagalla, che ha voluto esprimere solidarietà a professori e ricercatori.
Con un documento firmato da rettore e Senato accademico, inoltre, si è fatto
appello al
ministro Gelmini perché faccia un passo indietro sulle politiche che il governo sta scegliendo per l’Università pubblica, soprattutto in termini di tagli. Nonostante le ipotesi di un possibile blocco degli esami, comunque, i docenti hanno rassicurato che non sarà toccato il regolare svolgimento di lauree ed esami proprio in nome del patto con gli studenti e con le loro famiglie.
Un “profondo disagio” quello che pervade l’Università di Palermo, che come gli altri atenei italiani, in questi mesi estivi si trova a fare i conti con la nuova
offerta formativa, davvero difficile da garantire considerando le crescenti
adesioni dei ricercatori al
blocco della didattica, e i
tagli previsti per il prossimo triennio.
(Foto dal
sito dell’Università di Palermo)