Pubblicazioni scientifiche e titoli accademici saranno gli unici requisiti ad essere valutati in sede di concorso per l’assunzione dei ricercatori. A renderlo noto è il Politecnico di Torino che ha appena pubblicato un bando per il reclutamento di ricercatori a tempo indeterminato, che tralascia completamente la valutazione di prove orali e scritte.
Nell’ateneo piemontese si svolgeranno quindi concorsi senza colloquio. Una novità, rispetto alle procedure di selezione passate, e rispetto a quelle ancora vigenti nelle altre università italiane, dove il candidato viene valutato non solo per la sua produzione scientifica, ma anche in base a un colloquio orale o a una prova scritta.
Quella del Politecnico di Torino è una posizione che prende le mosse dall’esigenza comune a tutti gli atenei di rendere la valutazione dei candidati il più oggettiva e trasparente possibile, evitando raccomandazioni e segnalazioni tramite la valutazione del colloquio.
Un esempio “virtuoso” secondo l’Apri, Associazione precari della ricerca italiani, che ha definito il bando del Politecnico di Torino “un caso del tutto inedito in Italia”. Questo, soprattutto per i criteri di valutazione più oggettivi rispetto a quelli utilizzati per prove orali e scritte.
Il bando del Politecnico, prevede infatti un punteggio numerico da assegnare a pubblicazioni e titoli di ogni candidato. In particolare, le pubblicazioni saranno valutate per un massimo di 70 punti, e i titoli con un massimo di 30 punti. Inoltre, le pubblicazioni saranno valutate in base ai criteri già adottati dalla comunità scientifica internazionale, vale a dire il numero di citazioni e l’autorevolezza della rivista su cui è pubblicata la ricerca.