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Cnvsu, aumentano studenti stranieri ma italiani “sedentari”

da | Gen 2011 | News | 0 commenti

Calo delle matricole, preferenza di atenei privati e docenti over 60. Questo il quadro dipinto per grandi linee dall’XI Rapporto del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu), presentato ieri a Roma. Ma non è tutto.

Oltre infatti alle evidenze che indicano i trend principali dell’istruzione universitaria italiana, il rapporto fornisce anche importanti informazioni sull'”internazionalizzazione delle nostre università. Se sono in aumento gli studenti stranieri che trascorrono in Italia un periodo di studi, al contrario gli studenti italiani si configurano come i più “affezionati” alla madre patria.

Nel biennio 2008/2009 gli studenti stranieri che hanno scelto l’Italia per studiare all’università sono stati 19.785, con un aumento del 7% rispetto al 2007/08, che a sua volta aveva visto una crescita del 4,6% rispetto al biennio accademico precedente. Nel 2008/09 viene confermata la tendenza positiva anche per gli studenti italiani che scelgono di trascorrere un periodo di studi all’estero.

La crescita complessiva degli studenti italiani all’estero è pari al 23,4%, superando le 22mila unità. Tuttavia, dietro questo dato apparentemente positivo, si nascondono alcune ombre. Secondo il rapporto infatti si tratta ”di un valore ancora molto modesto, anche se in aumento”. Basti pensare che solo 4 studenti su 100 iscritti alla laurea magistrale decidono di partire e partecipare a programmi di mobilità come Erasmus Mundus o Erasmus Placement.

Parlando di Paesi di provenienza e destinazione invece, i flussi di studenti in ingresso nelle università italiane riguardano soprattutto Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. Anche gli studenti italiani preferiscono muoversi prevalentemente nell’area europea, verso cui è diretto l’86,9% dei flussi in uscita. Il contesto intercontinentale invece interessa solo il 13% degli studenti, i quali si dirigono per la maggior parte verso gli Stati Uniti e, solo per una piccola parte, cioè il 13,2% degli studenti che sceglie mete extra-europee, viene presa in considerazione la Cina.

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