Il Miur pubblica la bozza del Programma Nazionale della Ricerca 2010-2012
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Il Miur pubblica la bozza del Programma Nazionale della Ricerca

da | Feb 2010 | News | 0 commenti

miur pubblica la bozza pnr 2010-2012


È disponibile sul sito del Miur, la bozza del Programma Nazionale della Ricerca 2010-2012, che il Ministro Gelmini aveva preannunciato alla stampa prima di Natale. Si tratta di un documento che include le attività e le modalità con cui il Governo ha in piano di migliorare il sistema della ricerca in Italia.
L’ultimo documento simile risale al 2005, quindi si tratta di un evento importante per il prossimo futuro. Vediamo quali sono i punti principali del programma.

L’obiettivo che il Pnr si pone è  quello di favorire da una parte la ricerca di base nelle università, e dall’altra le connessioni tra ricerca e sistema industriale del Paese. Questo, si legge nel piano, avverrà attraverso la valorizzazione dei percorsi di dottorati, post-dottorati, e ricercatori, ma anche mettendo a punto una serie di strumenti di “governance” per misurare l’eccellenza e il merito dei luoghi in cui si fa ricerca, università incluse. Questi strumenti serviranno anche ad orientare i finanziamenti ai vari enti di ricerca.
In particolare, delle risorse che il Governo stanzierà per la ricerca: il 32 per cento saranno rivolte a interventi di breve e medio periodo orientati allo sviluppo industriale, il 16,8 per cento sarà impiegato per sviluppare strumenti di governance integrati nel sistema internazionale, il 15,6 per cento servirà per interventi di medio e lungo termine, il 14,3 per cento sarà impiegato per mettere a punto strategie di ricerca in ambito internazionale, un 13,6 per cento sarà utilizzato per valorizzare i ricercatori come capitale umano, un 7,8 per cento per le infrastrutture.
Tra le promesse del Governo contenute dalla bozza del Programma Nazionale della Ricerca, inoltre, c’è anche quella di adeguare, entro il 2013, il livello degli investimenti pubblici nella ricerca alla media europea. Passando quindi dallo 0,56 per cento allo 0,67 per cento del PIL.

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