Dopo la notizia della bocciatura del sistema universitario del “3+2” annunciata nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti, il commento delle associazioni universitarie non si è fatta attendere.
È la volta di Azione Universitaria, del tutto compiaciuta dell’analisi riportata nel referto contro la riforma del d.m. 509.
Gli studenti confermano infatti in un comunicato diffuso in queste ore, la totale condivisione sul giudizio della Corte, che ritiene che il sistema delle lauree brevi non abbia prodotto né un incremento dei laureati, né un miglioramento nella qualità dell’offerta formativa, ma al contrario una frammentarietà e un sistema centrato sulla docenza piuttosto che sui reali destinatari della formazione.
“Se, oltre al mercato del lavoro, anche la Corte dei Conti ha bocciato la laurea breve introdotta con il modello 3+2 alla fine degli anni ’90 dall’allora governo di Centro-Sinistra – hanno dichiarato Mimmo Paternoster, candidato di Azione Universitaria (PdL) al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, ed Andrea Volpi, attuale capogruppo del Centro Destra allo stesso C.N.S.U – significa che avevamo ragione a volere quella contro-riforma portata avanti con il Ministro Moratti, il cui iter si è concluso nel 2007”.
Con queste parole Azione Universitaria introduce un giudizio aspro, ma compiaciuto tuttavia che la Corte abbia rilevato una inversione di tendenza in un andamento negativo, dall’Anno Accademico 2008-2009 ovvero dopo l’applicazione della riforma Moratti, che avrebbe ridotto un’eccessiva ed immotivata frammentazione di Corsi di Studio che aveva prodotto cattedre talvolta inutili e di dubbia istituzione.
La comunicazione dei dirigenti del movimento universitario del Pdl è conclusa poi da note di ottimismo rispetto al futuro dell’Università, con uno sguardo ammirato nei confronti dell’attuale riforma Gelmini. I prossimi anni l’ambizione sarebbe infatti quella di un continuo miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei servizi offerti dall’Ateneo, che la riforma starebbe appunto sostenendo e portando a termine.
Lauree brevi: Azione Universitaria d'accordo con Corte dei Conti
Dopo la
bocciatura della riforma del “3+2” annunciata nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti, il commento delle associazioni universitarie sul sistema delle
lauree brevi non si è fatto attendere.
È la volta di
Azione Universitaria, del tutto compiaciuta dell’analisi riportata nel referto contro il regolamento d.m. 509 del 1999. Gli studenti confermano infatti, in un comunicato diffuso in queste ore, la totale
condivisione sul giudizio della Corte, che ritiene che il sistema delle lauree brevi non abbia prodotto né un incremento dei laureati, né un miglioramento nella qualità dell’offerta formativa, ma al contrario una frammentarietà e un sistema centrato sulla docenza piuttosto che sui reali destinatari della formazione.
“Se, oltre al
mercato del lavoro, anche la Corte dei Conti ha bocciato la laurea breve introdotta con il modello 3+2 alla fine degli anni ’90 dall’allora governo di Centro-Sinistra – hanno dichiarato Mimmo Paternoster, candidato di Azione Universitaria (PdL) al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, ed Andrea Volpi, attuale capogruppo del Centro Destra allo stesso C.N.S.U – significa che avevamo ragione a volere quella contro-riforma portata avanti con il ministro Moratti, il cui iter si è concluso nel 2007”.
Con queste parole Azione Universitaria introduce il giudizio aspro, ma compiaciuto tuttavia, che la Corte abbia rilevato una inversione di tendenza dell’andamento negativo dall’Anno Accademico 2008-2009, ovvero dopo l’applicazione della
riforma Moratti, che avrebbe ridotto un’eccessiva ed immotivata frammentazione di Corsi di Studio che aveva prodotto cattedre talvolta inutili e di dubbia istituzione.
La comunicazione dei dirigenti del movimento universitario si è conclusa poi con toni di
ottimismo rispetto al futuro dell’Università, con uno sguardo ammirato nei confronti dell’attuale
riforma Gelmini.