La ricetta anti-crisi di Volkswagen: "Assumeremo ingegneri italiani"
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La ricetta anti-crisi di Volkswagen: “Assumeremo ingegneri italiani”

da | Nov 2012 | News | 0 commenti

Ottime notizie per i giovani ingegneri italiani: Ferdinand Piech, presidente del Consiglio di sorveglianza della Volkswagen, ha annunciato in un’intervista al domenicale Bild am Sonntag un programma per la loro assunzione. Si tratta di un progetto già attivo in Spagna e Portogallo, tutti Paesi nei quali il colosso di Wolfsburg intende offrire prospettive di lavoro ai giovani laureati disoccupati.

Piech spiega che “StartUp”, questo il nome del programma, è “concepito per ingegneri uomini e donne che dopo la laurea vogliono compiere un’esperienza internazionale”. Si tratterà di un progetto di durata biennale, al termine del quale sarà possibile essere assunti definitivamente. L’imprenditore austriaco, passato nel 2002 dal Consiglio di amministrazione all’organo di controllo di Volkswagen, si dice “molto preoccupato per l’elevata disoccupazione giovanile in alcuni Paesi dell’UE” e aggiunge che proprio per questo nel suo piccolo Volkswagen offre il suo contributo, dando già a giovani spagnoli e portoghesi l’opportunità di mettere delle radici dal punto di vista professionale. Un’opportunità che ora viene aperta anche ai laureati italiani.

Il debole del supermanager tedesco per l’Italia è confermato dalla sua rivelazione di avere nel proprio garage una Ferrari e una Ducati, azienda che il suo gruppo ha da poco rilevato. Ferdinand Piech è nipote di Ferdinand Porsche e proprio alla Porsche di Stoccarda ha iniziato la sua lunga carriera nel mondo dell’automobile. Prima di Volkswagen ha diretto anche Audi ed è considerato uno degli uomini più ricchi e influenti di Germania. Le sue dichiarazioni in merito all’allargamento del programma di assunzioni sono un importante attestato di stima per i giovani ingegneri italiani e aprono interessanti prospettive.

Tutto questo contrasta abbastanza palesemente con l’operato di Fiat, il gruppo automobilistico nazionale, che invece sta investendo sempre meno nel nostro Paese. La casa di Torino, uno degli sbocchi lavorativi privilegiati per molti giovani ingegneri italiani, adesso ne riesce ad assorbire sempre meno e le speranze di assunzione dei nostri laureati sono sempre più spesso legate a iniziative provenienti dall’estero, come quella annunciata ieri dal dirigente di Volkswagen.

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