L'Udu lancia altri due ricorsi per le tasse troppo alte
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Atenei fuorilegge, l’Udu annuncia nuovi ricorsi contro l’aumento delle tasse “oltre i limiti”

da | Gen 2012 | News | 0 commenti

Non si fermano le azioni legali che l’Unione degli universitari (Udu) sta intentando contro gli atenei, ribattezzati “fuorilegge”, che negli scorsi anni hanno fatto pagare agli studenti tasse che superavano i limiti previsti dalla legge. L’Udu ha dato mandato ai propri legali di procedere nel presentare un nuovo ricorso nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Non viene risparmiata l’Università di Pavia, ateneo già condannato lo scorso novembre dal Tar della Lombardia a risarcire gli studenti per una cifra di circa 2 milioni di euro.
Per legge infatti il contributo richiesto agli studenti deve rimanere al di sotto del 20% del finanziamento statale rivolto all’ateneo. L’Udu spiega che, nonostante negli ultimi anni i finanziamenti statali agli atenei siano fortemente diminuiti, le tasse universitarie hanno continuato ad aumentare. Sono sempre di più, dunque, le università che non rispettano le normative. L’associazione studentesca ha censito 33 atenei statali fuorilegge su 61.

Gli studenti spiegano che l’Italia è uno dei Paesi europei in cui le tasse universitarie sono più alte: la media supera infatti i 1.100 euro mentre in Germania, Spagna e Francia la tassazione è decisamente inferiore e molti Paesi non chiedono neanche il pagamento di tasse universitarie agli studenti. Tra questi la Danimarca, la Norvegia, la Svezia, la Finlandia e persino l’Austria, che nel 2008 ha abolito una tassazione universitaria che era di poco inferiore ai 750 a euro. Come se ciò non bastasse, aggiunge l’Udu, i fondi italiani erogati per il diritto allo studio sono di gran lunga inferiori rispetto alle maggiori realtà europee e non.
Un esempio? Nel 2013 in Italia avremo una spesa statale di appena 13 milioni di euro, mentre Francia e Germania si attestano a circa due miliardi di euro e la Spagna si attesta di poco sotto agli 800 milioni. Per queste ragioni l’Udu grida a gran voce “Vogliamo liberare l’università”. E alla luce di questi dati di fatto l’Unione ha chiesto al ministro Profumo di aprire un tavolo per ridefinire i criteri di tassazione.

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